ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Giornale di Vicenza
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Giovedì 19 giugno 2003

 

Mantovano interviene alla Camera mentre gli sbarchi continuano

Il governo: obiettivo prioritario è impedire che i clandestini partano

 


Roma. Continuano gli sbarchi a Lampedusa. I clandestini arrivano a gruppi di trenta, quaranta, ottanta. Sono barche in vetroresina, con motore da 115 cavalli che solcano il mare piatto con la pancia sprofondata nelle acque. Un nuovo sbarco di migranti sull’isola, dopo il naufragio della barca di maghrebini partiti da una baia tunisina per inseguire il sogno di un domani in Italia, è avvenuto ieri e, questa volta, a bordo c’erano 42 extracomunitari.

Sono riprese intanto le ricerche nel Canale di Sicilia: finora non sono stati avvistati altri cadaveri, dopo i sette recuperati martedì, e si nutrono debolissime speranze di ritrovare qualcuno ancora in vita dei settanta che erano a bordo del natante stracolmo. Con un ponte aereo organizzato durante la notte per svuotare il centro di accoglienza di Lampedusa, saturata da quasi 500 immigrati a fronte di una capienza di 190, sono state già trasferite 252 persone, ora ospitate in strutture di Puglia e di Calabria. Ieri pomeriggio altri 80 clandestini hanno lasciato il centro di accoglienza con un volo diretto a Bari. E ancora: un piccolo gommone con sette immigrati, tutti nordafricani, è stato intercettato al largo di Marettimo da una motovedetta della Guardia costiera che aveva ricevuto la segnalazione da alcuni pescatori. Intanto, la polizia di Agrigento sta indagando sul gruppo criminale che organizzerebbe i viaggi dei clandestini. Gli investigatori stanno cercando di identificare gli scafisti che hanno condotto le carrette partite dalle coste libiche e dirette a Lampedusa.

E ieri pomeriggio alla Camera il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano ha riferito sul naufragio nel Canale di Sicilia e sull’emergenza immigrazione. «Credo che soprattutto parlando di immigrazione», ha detto il sottosegretario, «debba essere messa da parte la demagogia e si debba far posto all’equilibrio e al lavoro di prospettiva». Mantovano ha sottolineato che i clandestini che oggi arrivano in Italia sono un quarto rispetto a quelli che arrivavano appena quattro anni fa. «Ma l’azione di contrasto», ha precisato, «è sempre improntata alla salvaguardia della vita umana e al rispetto della dignità della persona».

«Nel contrasto all’immigrazione clandestina l’obiettivo principale», ha spiegato, «non è quello di fermare in mare i gommoni o le imbarcazioni di fortuna con i loro carichi di speranza e disperazione. L’obiettivo principale è impedire che partano». La partenza degli scafi, infatti - ha aggiunto - «non solo mette a repentaglio la vita dei migranti ma, come è accaduto in un passato non lontano, la vita di chi è impegnato nel contrasto».

E non sono mancate le critiche. I Ds hanno puntato l’indice contro un governo «che ha difeso una legge sbagliata e ora è impreparato ad affrontare un’emergenza umanitaria che si poteva prevedere e prevenire». Con il suo intervento alla Camera, ha spiegato il responsabile immigrazione Ds Giulio Calvisi, «Mantovano conferma le difficoltà de governo sulla politica sull’immigrazione». Rifondazione comunista parla invece di «una emergenza politica e umanitaria serissima, frutto del perseverante slittamento delle politiche dell’immigrazione sul terreno della repressione, della sospensione del diritto e della sicurezza, dell’esclusione, della discriminazione, anzichè della cittadinanza e dell’accoglienza».

Oggi, intanto, il Consiglio dei ministri discuterà il decreto di attuazione della legge Bossi-Fini. Intanto ieri, per il 229° anniversario della fondazione del corpo, la Guardia di Finanza ha reso noto che dall’inizio dell’anno, le Fiamme gialle hanno individuato nel territorio nazionale 3.517 clandestini (103 gli arrestati), mentre sono stati sequestrati 39 mezzi, tra auto e imbarcazionii.


    

 

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