ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su L'Arena di Verona
(Sezione:         )
Mercoledì 19 Novembre 2003

 

SICUREZZA NAZIONALE. La motivazione è il «favoreggiamento»

 

Il Viminale caccia altri 7 sospetti

Nessuna prova per l’arresto. La decisione la prende il ministro


 

Roma . Altri sette islamici, oltre all’Imam di Carmagnola, sono stati colpiti da provvedimenti di espulsione decisi dal ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu. Si tratta di cittadini del Maghreb - sei marocchini e un algerino - già indagati per attività di proselitismo e per favoreggiamento nei confronti di organi z zazioni terroristiche di matrice islamica. Alcuni di essi si sono addestrati in campi paramilitari di mujaheddin e due sono stati in contatto con miliziani fatti prigionieri in Afghanistan dagli americani. A loro carico la magistratura non ha trovato prove sufficienti per decidere il loro arresto.

Ma il Viminale ha deciso l ’ espulsione ritenendoli pericolosi per l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato in base alla legge sull’immigrazione Turco-Napolitano approvata nel 1998 dall’Ulivo. De gli espulsi cinque sono residenti a Torino o nella provincia: Assam Kalid, 27 anni, Hamrad Nabil, 21 anni, operaio, Boutkayoud Mbarek, 38 anni, Sadraoui Azzedine, 25 anni, operaio, Lamor Noureddine, 27 anni, operaio. Bouchraa Said, 32 anni, abita invece a Reggio Emilia e fungerebbe da imam; Charef Macine, 28 anni, fa il bracciante agricolo e risiedeva a Napoli. Ieri notte sono scattate anche delle perquisizioni a largo raggio negli ambienti degli stranieri di matrice islamica: 14 sono state effettuate a Torino e provincia e 11 nel resto d’ Italia. Le altre città interessate sono Milano, Napoli, Cuneo, Reggio Emilia, Mantova, Bari e Lucca.

Le espulsioni, ha precisato il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano (An), non hanno alcun collegamento con la strage di Nassiriya. Sono invece legate, si è appreso, all’inchiesta in corso da tre anni a Torino sul terrorismo islamico e sui gruppi legati a Bin Laden. Per i sette espulsi la Procura di Torino giorni fa aveva chiesto l’arresto, richiesta respinta dal Gip perch é non c’erano elementi sufficienti.

Cinque di essi erano accusati di associazione sovversiva, due di reati collegati. Secondo gli inquirenti il gruppo si occupava di fare proselitismo, reclutare volontari per la «guerra santa» e raccogliere fondi, destinati tra l’altro ai familiari dei terroristi-bomba che colpirono Casablanca. Le inchieste non hanno però portato alla scoperta di alcun progetto di attentato in Italia.

 

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