ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL TEMPO
(Sezione: Politica       Pag.     7)
mercoledì 6 luglio 2005

Lan. Pal.

 

  

 Pedrizzi: «Ma il bicchiere è ancora mezzo vuoto»

Il presidente della consulta etico-religiosa: «La 40 è la migliore legge fatta dal centrodestra»

L’esponente della Destra sociale avverte: «Dico a Rebecchini e Fiori di guardare il parziale risultato positivo»


 

Assemblea in chiaro-scuro. Così il senatore Riccardo Pedrizzi, presidente della consulta etico religiosa di Alleanza nazionale e firmatario del documento Alemanno-Mantovano a cui hanno aderito tutti gli esponenti del partito, ha visto l’appuntamento di An che si è svolto lo scorso fine settimana. Un risultato positivo e uno ancora da chiarire.

Insomma, il percorso è ancora lungo anche se quello incassato non c’è dubbio sia una bella pietra miliare. Presidente Pedrizzi, è soddisfatto dell’esito dell’Assemblea del suo partito?
«La conclusione dell’Assemblea è stata in parte positiva. Il bicchiere è ancora mezzo vuoto. I risultati raggiunti riguardano il contenuto dell’Ordine del giorno fatto approvare domenica. Nel documento abbiamo constatato che vi è stato un appannamento dell’identità politica di An e abbiamo proposto di far ripartire l’iniziativa riconfermando l’anima nazionale e cattolica del movimento. Negli ultimi tempi questo aspetto era stato messo in discussione. Oggi la politica dei valori ritorna in primo piano».

Come avete raggiunto l’accordo sulla legge 40, quella sulla fecondazione medicalmente assistita?
«Mentre il documento circolava, ho suggerito all’ufficio di Presidenza di apportare delle modifiche che non avrebbero permesso di riaprire la discussione sulla legge che riguarda la procreazione assistita».

La discussione è chiusa definitivamente?
«Per me, per la componente cattolica di An la legge 40 è la migliore legge possibile che il Governo di centrodestra abbia fatto e può essere da esempio per l’Europa».

Che significato ha l’odg unitario?
«Stabilisce e fa emergere un metodo di lavoro collegiale e partecipato. Il partito è cambiato. Tutto dovrà essere condiviso e partecipato. Il nostro obiettivo era che l’assemblea dimostrasse che tutto non rimanesse come prima».

C’è qualcosa che non è andato come volevate?
«Non sono d’accordo che sul tema della legge 40 venga riconfermata la libertà di coscienza. Su questi temi non esiste discussione».

D’accordo, resta il fatto che non tutti i cattolici sono stati molto contenti del risultato dell’assemblea?
«In che senso?».

Be’, Rebecchini, che è presidente onorario della consulta, si è dimesso dal partito. Come commenta?
«Rebecchini mi ha mandato una lettera bellissima di commento al documento che abbiamo portato all’assemblea. Documento che è stato in parte accolto nell’ordine del giorno conclusivo».

Che cosa vuol dire?
«Voglio dire che Gaetano è una grande risorsa per questo partito. Non possiamo permetterci il lusso di lasciarlo fuori».

E allora? Come si fa a farlo rientrare?
«Dico che è stata messa una pietra miliare. Si è iniziato un percorso, la partita non è finita. C’è la conferenza programmatica in autunno e in quella sede definiremo meglio altre cose».

E Publio Fiori che invece ha votato contro?
«Credo che ci fosse troppa concitazione e confusione in quei momenti e alla fine non si sono capite tante cose. Comunque, ribadisco quanto detto. La partita è solo iniziata: non uscite dal campo. Bisogna ancora giocare il sencondo tempo».

Fini esce ridimensionato dall’assemblea?
«Non dovevamo rafforzare, né demolirlo. Avevamo la necessità di rendere competitiva An in vista delle elezioni. Il senso di responsabilità ci ha fatto approvare un documento che abbiamo determinato. In fondo abbiamo rimandato qualche problema affidando alla Conferenza programmatica da tenere in autunno la strategia per le politiche del 2006».


    

 

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