ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su IL TEMPO
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Martedì 28 settembre 2004

MARINO COLLACCIANI

 

 La promessa di Gasparri «Subito la legge antidroga»


 

MOLINO SILLA DI AMELIA (Terni) — Arrivano alla spicciolata. Sono volti noti dello spettacolo, della politica ma il cerimoniale è impalpabile, a cospetto di uno scenario imponente. Solo come può essere una realtà di recupero che vive da venticinque anni una battaglia, dura ma vincente, contro le tossicodipendenze. E' la «Comunità Incontro», la catena di oltre trecento centri in Italia e nel mondo, fondata venticinque anni fa da don Pierino Gelmini nella campagna umbra in quello che era poco più di un rudere davanti al «Fosso delle Streghe»: era il 27 settembre del 1979, nasceva la migliore risposta sotto forma di cultura della vita alla «cultura dello sballo». Concetti cari a un sacerdote alla soglia degli ottant'anni, ma con tanti progetti ancora nelle testa e tanti altri in via di ultimazione (da Pompei fino a Betlemme). Una fucina di vita dove ieri sera, a conclusione della tre giorni gremita da migliaia di giovani in quella che è diventata la «Valle della Speranza», si è cenato con pane, mortadella e una mela. Era quello il pasto unico degli albori della comunità: di quella fase pionieristica è rimasto intatto lo spirito, quello che identifica un progetto di rinascita concreto, comprovato da migliaia di giovani restituiti a un'esistenza attiva.

Intorno a questi temi ruota evidentemente la politica che da qualche anno, fortunatamente, ha sposato l'esperienza della «Comunità Incontro» alla ricerca di una soluzione che non fosse damagogica, velleitaria e, in una parola, inconcludente. In questa ottica il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano - atterrato sul campo sportivo della Comunità Incontro con un elicottero della polizia proveniente da Bari - ha ricordato i punti salienti della nuova legge sulle tossicodipendenze, approvata ma non ancora in vigore. Polemico Mantovano quando parla di sentenze della Cassazione che ha definito «"stupefacenti", tanto per restare in tema», capaci di avallare l'uso e, tacitamente, lo spaccio senza sanzioni di droghe «dure» come la cocaina. Moderno e fattivo appare invece il dettato della nuova normativa che - come ha sottolineato Mantovano - si muove lungo l'asse della prevenzione, del recupero e della repressione con ampio spazio a soluzioni al carcere, con le comunità di recupero in prima fila. Applausi da chi, i tossicodipendenti, certe cose le hanno viste passare attraverso la propria pelle.

Il questore del Senato Mauro Cutrufo, parla della definitiva maturità raggiunta dal modello di Don Pierino Gelmini e della capacità di coagulare in un progetto vincente sacche del disagio di diversa matrice. Gli fa eco il sottosegretario agli Esteri Mario Baccini che sta sostenendo l'idea di don Pierino, per la realizzazione di un centro polivalente di recupero in Costarica. Lo aveva fatto anche per la Bolivia sempre nel rispetto di uno spirito di collaborazione che viene dall'interiorità e non necessariamente dall'ideologia. Uno spirito volontaristico che è alla base dei vincoli d'amicizia con quelli «che non sono per me dei "potenti" - afferma don Gelmini - ma uomini come noi chiamati a comprendere. I politici devono essere chiari sulla questione delle tossicodipendenze».

Eccone uno che è un idolo per i ragazzi della Comunità Incontro: il ministro delle Comunicazioni. E' accolto da un boato Maurizio Gasparri che arriva con la figlioletta Gaia (battezzata due anni fa a Roma da Don Gelmini). «La forza fisica e morale di Don Pierino - dice Gasparri - è una delle prove dell'esistenza di Dio. È tempo che diventi legge dello Stato la nuova normativa antidroga varata mesi fa dal consiglio dei ministri: penalizza più duramente lo spaccio ma offre una mano tesa a chi vuole uscire dalla droga, utilizzando soprattutto le comunità che - ha concluso il ministro - sono la risposta migliore che si è avuta».


    

 

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