ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su IL TEMPO
(Sezione:        Pag.     )
venerdì 15 luglio 2005

 

 

  

 «L’Italia non chiuderà le frontiere»

Il premier Berlusconi stronca le richieste dei leghisti. Maroni insiste. Fini è contrario ed An si divide



 

ARRIVA oggi al Consiglio dei ministri il pacchetto di misure contro il terrorismo preparato dal ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu. A confermarlo, dopo l'annuncio dello stesso Pisanu alla Camera martedì scorso, è stato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. È probabile dunque che già oggi il Consiglio dei ministri vari, vista l'urgenza, un decreto legge per recepire quelle misure richieste dal titolare del Viminale dopo gli attentati di Londra.

Provvedimenti che, ha detto il ministro Pisanu alla Camera, non sono certo «leggi eccezionali» ma «limitate modifiche o mirati adattamenti agli istituti in vigore» che «lascerebbero intatto il quadro delle garanzie previste dal nostro ordinamento giuridico e costituzionale e mirano tutti allo stesso fine: fornire presto un supporto concreto alla prevenzione e all'investigazione». La presa di posizione del premier Berlusconi è netta e arriva a metà pomeriggio: «Non seguiremo la Francia» sospendendo il trattato di Schengen. Dunque, nessuna chiusura delle frontiere.

È la stessa posizione del ministro degli Esteri. «Non credo che in questo momento per l'Italia ci siano le condizioni per sospendere Schengen», dice da Istanbul Gianfranco Fini, aggiungendo di condividere la posizione espressa da Pisanu. Ma la questione divide la maggioranza, con la Lega che annuncia l'intenzione di chiedere al Consiglio dei ministri di valutare l'opzione di chiusura delle frontiere e una parte di An che, sebbene non apertamente schierata a favore della sospensione di Schengen, invita comunque il governo a riflettere su questa possibilità. La Lega Nord è invece propensa a sostenere la chiusura delle frontiere o almeno a discuterne.

Se il ministro della Giustizia Roberto Castelli mantiene una linea prudente, limitandosi a osservare che la questione «dovrà essere discussa in Consiglio dei ministri sulla base di quanto riferirà il ministro Pisanu», ma che l'ipotesi «non può essere esclusa a priori», il collega del Welfare Roberto Maroni annuncia che domani in Consiglio dei ministri la Lega porrà la questione e chiederà al governo se non sia il caso di fare come la Francia. «Credo sia un errore dire di no», aggiunge Maroni. Su Schengen si divide An. «Rispetto le valutazioni di Pisanu, ma lo invito a riflettere perchè se la Francia sospende Schengen l'Italia forse dovrebbe fare altrettanto», dice Maurizio Gasparri, leader della corrente Destra Protagonista.

Possibilista è anche il sottosegretario agli Interni con delega alla sicurezza Alfredo Mantovano, mentre di parere diverso è il capogruppo di An alla Camera Ignazio La Russa: «Il trattato di Schengen non è il problema». «Non ci divideremo certo su questo - assicura tuttavia La Russa - perchè gli arabi già oggi, se vogliono entrare, devono mostrare il passaporto, e Schengen semmai riguarda i cittadini europei». Il pacchetto-Pisanu resta comunque il primo punto all'ordine del giorno del Cdm. v Alla Camera il ministro dell'Interno ha illustrato il potenziamento dell'apparato di sicurezza sul territorio e ha avanzato una serie di proposte, che dovrebbero essere contenute nella bozza del decreto. Innanzitutto la possibilità di estendere alle attività antiterrorismo i colloqui investigativi (confronti diretti con un detenuto senza la presenza del difensore e con nessun valore processuale), già previsti per la criminalità organizzata, e la possibilità di concedere permessi di soggiorno per motivi investigativi, che oggi è consentito solo per la tratta di esseri umani.

Il pacchetto - per il quale Pisanu ha chiesto «ulteriori risorse finanziarie» e ha ottenuto sia da Siniscalco sia da Berlusconi «risposte rassicuranti» in merito - dovrebbe contenere anche il prolungamento del fermo di polizia dalle attuali 12 ore a 24, per consentire agli investigatori una valutazione più accurata, e l'introduzione della nominalità delle schede di telefonia mobile in modo da realizzare un'archivio degli utilizzatori come si fece nel '78, nel pieno degli anni di piombo, con le abitazioni. E ancora: perfezionamento delle norme sul nulla osta del questore per le attività aeree e navali; il falso di documenti di identificazione equiparato a quello su atti destinati alla pubblica fede; estensione alle false dichiarazioni fatte alla polizia giudiziaria delle più gravi sanzioni oggi previste per le dichiarazioni rese davanti al giudice; arresto obbligatorio in flagranza per tutti i delitti commessi per finalità di terrorismo internazionale, compreso il possesso di documenti falsi (da ritenersi indizio del pericolo di fuga); articolo 270 bis sagomato in modo da poter colpire anche organizzazioni terroristiche internazionali che, come ha ampiamente dimostrato Al Qaeda, hanno strutture «labili, gerarchie incerte e programmi sfuggenti». Quanto alle misure per potenziare il controllo dei finanziamenti al terrorismo internazionale, Pisanu dovrebbe chiedere l'integrazione dei poteri del Comitato di sicurezza finanziaria e, allo stesso tempo, ampliare il campo di applicazione delle misure di prevenzione patrimoniale, quindi del sequestro dei beni.


    

 

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