ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su il Tempo
(Sezione: Politica   Pag.   )
Venerdì 12 luglio 2002

di STEFANO VESPA

Telecamere a ogni angolo filmeranno i manifestanti la questura

Immigrazione, via libera alla Bossi-Fini


In vigore nella seconda metà di agosto. Un decreto regolarizzerà gli extracomunitari in nero

Il Senato approva definitivamente la nuova legge. La Cdl: accoglienza e fermezza. L’Ulivo: norme ciniche e sbagliate


LA NUOVA legge sull’immigrazione è stata definitivamente approvata ieri dal Senato. Sta per andare in archivio la Turco-Napolitano, entrerà in vigore la Bossi-Fini (e Udc, come sottolineano i centristi dopo tante battaglie). Come nelle previsioni l’Aula di Palazzo Madama si è spaccata: 146 sì (tutta la Cdl), 89 no (l’Ulivo), 3 astenuti. Rifondazione non ha partecipato al voto. Per il centrodestra si volta pagina, l’opposizione parla di legge cinica e di maggioranza allo sbando. Come avvenne alla Camera il governo ha recepito un ordine del giorno che lo impegna a regolarizzare le colf, le badanti e i lavoratori extracomunitari in nero dell’industria, cavallo di battaglia dell’Udc il cui capogruppo alla Camera, Luca Volonté, sollecita il rispetto degli impegni con la regolarizzazione contestuale all’entrata in vigore della legge.

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, annuncia che il provvedimento relativo sarà adottato prima della pausa estiva: nel Consiglio dei ministri di ieri, infatti, si è raggiunto un accordo tra Umberto Bossi e Rocco Buttiglione. Contestuale, ha precisato il premier, «non vuol dire nello stesso periodo di tempo», ma il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, conferma che si tratterà di un decreto legge che il Consiglio dei ministri delibererà «nel periodo intercorrente tra la pubblicazione della Bossi-Fini e la sua entrata in vigore» in modo da evitare un vuoto che esporrebbe i lavoratori irregolari all’espulsione e gli imprenditori che li utilizzano alle sanzioni. Considerando le note tecniche tra i vari ministeri, la promulgazione del capo dello Stato, la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e i 15 giorni di vacatio, il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano prevede l’entrata in vigore nella seconda metà di agosto.

Per Forza Italia è stata rispettata la parola d’ordine «dell’accoglienza unita alla fermezza e alla lotta reale alla clandestinità», dice il presidente dei senatori, Renato Schifani, e per Alberto Di Luca, presidente del Comitato Schengen, «è una grande conquista in termini di sicurezza dei cittadini e di difesa dei diritti degli extracomunitari». Francesco D’Onofrio, capogruppo dell’Udc, rivendica il ruolo dei centristi in favore di un’accoglienza basata sul lavoro. Per la Lega è un successo. «È una legge seria — dice Umberto Bossi — su un problema grave e sentito. Chi voleva scardinare la nostra società attraverso l’immigrazione clandestina di massa adesso si troverà in difficoltà», aggiunge il ministro delle Riforme che ricorda come la base della nuova normativa è la relazione tra posti di lavoro e numero di ingressi di immigrati».

L’Ulivo è durissimo. Gavino Angius, presidente dei senatori Ds, «respinge al mittente una legge cinica». Per Massimo Brutti è «una legge feroce e sbagliata» che consente «un’ampia sanatoria mascherata» come dicono Toia e Giachetti (Margherita). «Altro che riforma — protesta Livia Turco — con la Bossi-Fini si torna alla vecchia politica basata sull’aumento della clandestinità e successive sanatorie». Nessuna sanatoria, replica Mantovano, «come quella della Turco-Napolitano, ma una regolarizzazione con tempi strettissimi».

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