ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL TEMPO Giovedì 21 febbraio 2002



OSTRUZIONISMO al Senato da parte della sinistra contro il ...


 

OSTRUZIONISMO al Senato da parte della sinistra contro il disegno di legge del Governo per la regolamentazione dell’immigrazione. L’opposizione ieri per tutta la seduta ha cercato di ostacolare i lavori rallentandoli con continue richieste di verifica del numero legale garantito per pochi voti solo dalla massiccia presenza in aula di senatori del Centrodestra. Spesso però il numero legale non è stato raggiunto e la seduta ogni volta è stata sospesa per mezz’ora, come prevede il regolamento. Anche la richiesta di voto elettronico, fatta praticamente su ciascun emendamento dalla sinistre, comporta perdita di tempo perché ogni volta va riscontrato se è appoggiata dal numero necessario di senatori e quindi porta in pratica al raddoppio delle votazioni e quindi del tempo necessario per approvare o respingere ogni proposta di modifica. Oltre agli espedienti ostruzionistici, ieri in aula a Palazzo Madama si sono visti anche momenti di tensione. L’opposizione non ha esitato a ricorrere a critiche anche direttamente contro il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, in aula per seguire i lavori di questa legge alla cui elaborazione ha dato il suo contributo.

Mantovano non si è tirato indietro e parlando in sede di replica a conclusione della discussione generale e prima delle votazioni, ha rivendicato i meriti del provvedimento e apertamente denunciato le manchevolezze della sinistra sul tema immigrazione quando questa era al governo, suscitando risentite reazioni. Difendendo la decisione di ricorrere alle navi da guerra e sul dovere di difendere le nostre coste, Mantovano si è rivolto alle opposizioni per chiedere loro se «questi doveri si esercitano con il windsurf o se, invece, si esercitano, come prevede la Costituzione, con le navi da guerra, giacché nella convenzione internazionale che l’Italia ha ratificato nel ’94 si usa espressamente questa terminologia».
Ha quindi sottolineato che il Consiglio europeo si accinge ad adottare una direttiva che limita a un massimo di tre anni la concessione di permessi di soggiorno ad extracomunitari ancorandoli in modo ferreo allo svolgimento di un’attività lavorativa. «A differenza di quanto è stato sostenuto dall’opposizione - ha sottolineato - il ddl ci avvicina all’Europa molto più di quanto non avvenga con la legge Turco-Napolitano».

Mantovano ha poi denunciato che «l’eredità lasciata dalla sinistra è fatta di amplissime presenze di irregolari, di una preoccupante area di clandestinità, di un incremento di criminalità ma anche del problema grave e delicatissimo dei minori» dato anche che «esponenti dell’opposizione, quando erano maggioranza e avevano propri rappresentanti al governo, hanno atteso fino all’11 gennaio 2001 prima di far entrare in funzione il comitato dei minori». Il sottosegretario ha quindi ricordato, confermandone la piena validità, i quattro punti cardine della riforma: collegamento di un lavoro certo, non meramente teorico, al permesso di soggiorno; effettività del sistema delle espulsioni; rigore contro i trafficanti di uomini; nuove disposizioni per evitare la strumentalizzazione dell’asilo. In definitiva, per Mantovano, quella sull’immigrazione non è una legge «contro, ma una legge a favore degli italiani, degli europei e di tutti gli immigrati che entreranno in Italia in modo regolare per rispettare le nostre leggi e per lavorare onestamente».

La sinistra ha reagito proponendo che non si passasse all’esame degli articoli, visti gli argomenti del sottosegretario. La proposta è stata respinta a larga maggioranza, poi sono cominciati le votazioni e l’ostruzionismo. Oggi si prosegue.

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