ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL SUD
Anno 54  (Sezione:          Pag.    )
lunedì 7 novembre 2005

Beatrice Bertuccioli

Il leader dell'Unione nel mirino. Chi gli dà dell'irresponsabile, chi dello iettatore. E altri lo accusano di fare l'agitatore

 

 Le periferie italiane sul punto di esplodere? Il centrodestra attacca Prodi

 


 

ROMA – Chi gli dà dell'irresponsabile, chi dello iettatore. E altri lo accusano di fare l'agitatore, di volere fomentare la rivolta. La destra spara a zero contro il leader dell'Unione. Le dichiarazioni di Romano Prodi (ribadite anche ieri sia pure con toni più pacati) sul rischio che i disordini che infiammano in questi giorni le periferie di Parigi potrebbero arrivare anche da noi vengono lette da esponenti del centrodestra come un incitamento. «Prodi esprime un timore o un auspicio?», si domanda il ministro della Salute Francesco Storace. «Allarmismo e catastrofismo fuori luogo.

Non ne capisco proprio le ragioni», commenta il vice presidente del Consiglio, Gianfranco Fini. «Con le sue irresponsabili dichiarazioni – gli fa eco Maurizio Gasparri – sembra quasi auspicare nelle nostre città una analoga ondata di violenza». Ma esponenti dell'opposizione invitano a non strumentalizzare le parole di Prodi che evidentemente intendeva soltanto – sottolineano – richiamare l'attenzione sulla vita nelle periferie delle nostre grandi città. «Bisogna fare attenzione. E' questo il senso delle dichiarazioni di Prodi – interviene Giulio Santagata, vicino al professore – sui rischi che si corrono a sottovalutare quanto sta accadendo in Francia. Perchè è sbagliato sentirsi immuni da questi problemi che coinvolgono l'Europa intera».

Il leghista Roberto Calderoli osserva che Prodi «finalmente si è svegliato sul tema dell'immigrazione, ma dovrebbe prendersela con Veltroni, Chiamparino, la Iervolino...». Un tasto su cui battono anche altri esponenti della maggioranza, a cominciare dal sottosegretario di An all'Interno, Alfredo Mantovano. Diciotto delle venti più importanti città italiane – si osserva – sono amministrate dalla sinistra e se le periferie sono degradate, è colpa di quelle amministrazioni. Secondo il ministro del Welfare Roberto Maroni «le dichiarazioni di Prodi sono vagamente iettatorie». E aggiunge che quello che sta accadendo in Francia potrebbe ripetersi anche da noi «solo se venissero adottate le politiche portate avanti dall'Unione del centrosinistra», ma non può succedere «perchè grazie alla Bossi-Fini non si è determinata quella immigrazione selvaggia che c'è in Francia».

Per il coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi, il leader dell'opposizione «vuole gettare l'Italia nella paura perchè solo così pensa di potere vincere le elezioni». Il degrado delle periferie è un dato non solo italiano, ricorda il ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno. Ma il viceministro Antonio Martusciello ritiene quella francese una situazione del tutto particolare. «Per chi conosce un po' la storia dell'Europa – afferma l'esponente di Forza Italia – è un fenomeno di malesseri di rivendicazione eminentemente autoctono, nazionale.

E' grave che chi dice di avere guidato l'Europa non sappia cose così elementari». Interviene in difesa di Prodi Gianfranco Pagliarulo, senatore del Partito dei comunisti italiani: «Non capisco perchè Bondi attacchi Prodi come profeta di sventure e non Calderoli che ha previsto una futura banlieu italiana ove "non cessi l'invasione"». E il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio sostiene che «la reazione scomposta e isterica della Cdl all'allarme lanciato da Prodi sulle periferie, serve solo a distrarre l'opinione pubblica dalle gravissime responsabilità di un governo che ha tagliato le spese sociali, peggiorato la crisi economica e esasperato sempre più l'emarginazione e il degrado delle periferie». Perchè «tutti sappiamo – sostiene Pierluigi Castagnetti, presidente dei deputati della Margherita – che la vita in alcune realtà urbane è diventata ancora più difficile per le situazioni di gravi marginalità sociali e ricordarcelo, anzichè sfuggire alle responsabilità, è semplicemente doveroso». Meno allarmato il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati: «Io non credo che ci siano problemi di questa natura. Però le periferie italiane hanno bisogno di investimenti e risorse, quelle che il governo non ci dà».


    

 

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