ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL SUD
(Sezione:         )
Sabato 15 Novembre 2003

Elena G. Polidori

INTERVISTA AL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO

Nessun segnale fa pensare al fatto che l'Italia sia un obiettivo caldo

Rischio attentati? Non ci sono riscontri


 

ROMA – Italia a rischio attentati, Roma nel mirino. È questa davvero la situazione, sottosegretario Mantovano?
«Diciamo che questo non è vero perché non ci sono riscontri oggettivi che facciano pensare al fatto che l'Italia sia un obiettivo caldo. Insomma non appare un rischio superiore a quello che esisteva fosse prima della terribile tragedia di mercoledì scorso a Nassiriya».

Dunque sarebbero prive di fondamento le dichiarazioni di alcuni esponenti della comunità islamica, come l'Imam di Carmagnola?
«Ripeto, l'Italia non è un Paese tra quelli della fascia più a rischio, come gli Stati Uniti o Israele che sono già stati colpiti. Certo, nessuno di noi ha la palla di vetro e gli italiani non hanno certamente l'assicurazione che non ci possano essere attentati sul proprio territorio. Ma le cellule di matrice islamica che hanno addentellati nel Paese guardano a noi più come ad una base logistica che come obiettivo di attentati».

Dopo la strage di Nassiriya c'è chi si chiede se schierarsi con gli Usa sia stata la scelta giusta.
«A partire dall'11 settembre vi è stato un progressivo rafforzamento delle misure di sicurezza in atto per cui, in presenza di un tale dispiegamento di forze, oggi è difficile fare di più. Certamente tutto quanto è a rischio è sotto controllo. Quanto alla domanda sulla scelta politica che ha fatto l'Italia di schierarsi con gli Usa, credo che sia una domanda irricevibile così come penso sia superfluo discettare sulla politica messa in atto in precedenza da altri governi che, di fatto, non hanno messo l'Italia al riparo da attentati terroristici. È inutile dire: era meglio prima. Comunque, la politica non deve certo fare le scelte sulla base della suggestione di un momento difficile come questo e la fermezza penso sia l'arma migliore. Se mi si chiede se ci convenga o meno rimanere a fianco degli Usa, rispondo, lo ribadisco, di ritenerla una domanda irricevibile».

An propone aumento elargizione caduti. Con un Disegno di legge presentato ieri in via d'urgenza al Senato anche a nome dell'intero gruppo di An dal primo firmatario Giuseppe Consolo e dal capogruppo Domenico Nania, la speciale elargizione dovuta attualmente per legge agli appartenenti alle forze armate caduti o feriti per cause di servizio verrebbe immediatamente aumentata da 75 mila a 500 mila euro in caso di morte e da 75 mila a 250 mila in caso di ferite.
«Si tratta, oltre che di un adeguamento - ha dichiarato il sen. Giuseppe Consolo - di un ulteriore segno di attenzione che Alleanza Nazionale ha sempre avuto e sempre di più avrà per le nostre forze armate, schierate in difesa anche della pace in Italia e nel mondo contro ogni forma di terrorismo».

 

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