ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo comparso su LA STAMPA Sabato 4 Agosto 2001

Guido Ruotolo

«LA POLIZIA NON DEVE SENTIRSI CERTO DELEGITTIMATA»

«Non è stato un atto punitivo»


ROMA SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO, perché sono saltati i vertici del Viminale?
«Non è stata un’operazione punitiva o d’anticipo di responsabilità, è stata una decisione presa in via cautelare che punta al massimo della trasparenza e della chiarezza, con riferimento alle indagini in corso sia di carattere amministrativo che penale».

Ma, intanto, pagano il vicecapo vicario della polizia, Ansoino Andreassi, e il capo dell’Antiterrorismo, Arnaldo La Barbera?
«Perché, dal punto di vista operativo, avevano il carico di responsabilità maggiori: poiché a Genova qualcosa non ha funzionato, in attesa di capire con precisione che cosa e di individuare le singole responsabilità, è stato deciso di destinarli ad altro incarico».

Se non si deve parlare di destituzioni «punitive», perché il ministro Scajola ha aspettato una settimana per farle? Perché è andato in Parlamento difendendo l’operato delle forze di polizia a Genova?
«Sfogliando le reazioni che leggo dalla rassegna stampa, c’è chi dice che sono state fatte troppo presto e chi troppo tardi. Il che conferma che sono state fatte al momento giusto: cioè dopo un primo accertamento degli ispettori, ma questo non significa che non vi saranno approfondimenti successivi. E’ una prima tappa».

Da settori della sua maggioranza si annuncia che a settembre cambieranno i vertici delle forze di polizia e dei servizi. Anche il capo della polizia, Gianni De Gennaro, sarà sostituito?
«E’ impropria qualsiasi anticipazione o valutazione. Aspettiamo gli accertamenti in corso...».

Naturalmente, i fatti di Genova hanno sollevato violente polemiche tra maggioranza e opposizione. L’onorevole D’Alema ha parlato di Genova rievocando il Cile di Pinochet...
«Invito tutti a raffreddare il clima. In una intervista a “Repubblica”, il leader delle Tute Bianche, Luca Casarini, ha lanciato il suo programma politico, aberrante e violento. Secondo Casarini, l’alternativa per migliaia di giovani è rinunciare a scendere in piazza o andarci armati. A chi parla di deriva cilena, poi, ricordo che quando nel marzo scorso vi furono, a Napoli, violenti scontri che, per come si svolsero, ricordano quelli di Genova, l’allora presidente del Consiglio, Giuliano Amato, e il ministro dell’Interno, Enzo Bianco, non presero provvedimenti».

Per Nicola Mancino, ex presidente del Senato, il ministro dell’Interno dà direttive politiche su come si devono comportare le forze di polizia in piazza. Il ministro Scajola ha responsabilità per quello che è accaduto a Genova?
«Ricordo le istruzioni che il capo della polizia ha impartito prima di Genova, che da diversi giornali furono valutate “molto blande”, ricordo anche che nelle città dove si sono avute manifestazioni antiglobal prima e dopo Genova i questori hanno preferito far sopportare agli agenti ingiurie e uova marce lanciate dai manifestanti. Certamente questo frustra gli agenti ma queste direttive rinviano a una scelta politica ben precisa: tenere la tensione al livello più basso possibile».

Nei giorni di Genova, il venerdì dell’uccisione di Carlo Giuliani, una delegazione del suo partito, An, andò al Comando provinciale dei carabinieri, addirittura si ritrovò nella loro sala operativa. Secondo lei fu opportuna quella visita?
«E’ un problema di sensibilità, io personalmente non ci sarei andato ma mi rendo conto che ragiono da esponente del governo. Detto questo, però, mi sembra che non ci sia da fare la più lontana comparazione tra parlamentari che manifestano solidarietà alle forze di polizia, in un momento particolarmente difficile, e altri parlamentari che in quel momento si trovavano a Genova, alla guida di cortei che avevano lo scopo esplicito di violare la zona rossa, così come ha ribadito l’onorevole Mantovani, di Rifondazione».

Sottosegretario, la decisione di decapitare i vertici del Viminale ha creato anche un clima di malumore tra la polizia: noi siamo sotto la bufera mentre carabinieri, finanzieri e polizia penitenziaria, che pure erano presenti a Genova, ne escono indenni...
«La polizia non si deve sentire delegittimata. Tutti gli italiani, e a maggior ragione il governo, sono grati a ciascun poliziotto per il lavoro che svolge con sacrificio. Le reazioni rivelano un certo disorientamento, si pensava che sarebbero stati colpiti i cosiddetti “pesci piccoli” mentre, invece, non è stato così».


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