ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL Sole 24 ORE
(Sezione: ITALIA  POLITICA       Pag.     )
Venerdì 20 giugno 2003

Ge. P.

Mantovano: contrasto nel rispetto della vita - Bossi: muoiono tante persone in viaggio

Clandestini, il Viminale media


ROMA La tragedia dei 70 immigrati morti nel canale di Sicilia ha consigliato il Governo a smorzare i toni dello scontro politico rinviando ogni decisione relativa ad un possibile giro di vite contro l'ingresso di clandestini in Italia nonostante proseguano gli sbarchi dei disperati. Non solo i centristi del Polo ma lo stesso vicepremier Gianfranco Fini avrebbe convinto la Lega Nord che non è certo questo il momento per forzare la situazione e adottare la linea dura.

Umberto Bossi è apparso come sempre distaccato rispetto alla tragedia di Lampedusa («muoiono tante persone in viaggio.. » ha detto) ma il Consiglio dei ministri che si riunirà questa mattina non ha all'ordine del giorno l'esame dei decreti attuativi della Bossi-Fini sulla ripartizione dei compiti tra Marina, Guardia di Finanza e Capitanerie di Porto e sulla creazione di una cabina di regia al Viminale contro gli sbarchi. Non è affatto escluso, però, che il provvedimento possa essere discusso con l'intesa che i toni restino bassi e che non si parli più di "cannonate".

Toni sicuramente moderati sono quelli che ha usato il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, che ha svolto ieri alla Camera un'informativa urgente sui fatti di Lampedusa. Mantovano ha escluso azioni di forza contro le "carrette del mare". «In conformità alle convenzioni internazionali, alla nostra Costituzione e al più elementare buon senso - ha osservato Mantovano - l'azione di contrasto è sempre improntata alla salvaguardia della vita umana e al rispetto della dignità della persona». Fatto salvo questo principio, secondo Mantovano, «si potrà procedere all'inchiesta di bandiera, alla visita a bordo se vi è adeguata cornice di sicurezza e al fermo delle navi che trasportano clandestini». Il sottosegretario ha ammesso che «l'obiettivo principale e sottolineo principale non è quello di fermare in mare i gommoni o le imbarcazioni di fortuna con i loro carichi di speranza e disperazione; l'obiettivo principale è impedire che partano». Mantovano, che ha invitato a mettere da parte la demagogia, ha ripetuto gli ultimi dati degli sbarchi (in calo solo se non si computano gli ultimi) e ha sostenuto la necessità di raggiungere un accordo con la Libia (ne ha parlato il ministro degli Esteri Franco Frattini con il colonnello Gheddafi nella sua visita a Tripoli) per frenare le partenze di nordafricani dai porti libici.

Anche il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenuto alla cerimonia per il 229^ anniversario della fondazione delle Fiamme Gialle ha tenuto a ricordare che l'azione dei finanzieri contro i moderni mercanti di schiavi viene fatto «nel rigoroso rispetto della legalità e con profondo senso di umanità: tutte queste sono caratteristiche della gente di mare e in particolare dei finanzieri». Dall'opposizione, invece, è un coro di proteste contro la Bossi-Fini. Il responsabile immigrazione dei Ds, Guido Calvisi, ha argomentato come la legge sia inapplicabile perché manca ancora il regolamento di attuazione (che il Viminale non ha ancora predisposto nella sua redazione finale) mentre su di essa pendono duecento ordinanze di rimessione alla Consulta per sospetta incostituzionalità.

Unica nota positiva è l'ormai imminente pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, tra la fine della settimana e i primi giorni della prossima, del decreto del ministro del Welfare Roberto Maroni che prevede l'ingresso di 19.500 immigrati regolari (10mila lavoratori subordinati a tempo indeterminato, 9mila stagionali e 500 dirigenti superqualificati).


    

 

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