ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA SICILIA
(Sezione:  SIRACUSA   Pag.  82  )
Mercoledì 29 settembre 2004

Paolo Valvo


 

 

 Doppia rapina in banca. Arrestati due minori

PALAZZOLO. «Assalto» contemporaneo all' Antonveneta e al Banco di Sicilia intorno alle 9,30. Bottino 28 mila euro


 

Palazzolo. Doppia rapina ai danni della banca Antonveneta di via Carlo Alberto e del Banco di Sicilia di corso Vittorio Emanuele. I due diversi commando sono entrati in azione, quasi in contemporanea, intorno alle 9,30. In entrambi i casi a volto scoperto. Nell'Antonveneta i due rapinatori hanno fatto irruzione disarmati e sono riusciti a impadronirsi di ventimila euro circa. Quindi, usciti indisturbati dalla banca, hanno fatto perdere le loro tracce fuggendo a bordo di una Lancia Y 10 di colore verde metallizzato. Nel Banco di Sicilia invece i due malviventi sono entrati armati di taglierino intimando ai cassieri di consegnare il danaro. Arraffato il bottino, ottomila euro circa, sono fuggiti a bordo di una Fiat Uno bianca.

Sul posto sono prontamente intervenute le pattuglie dei carabinieri della locale stazione e il comandante della compagnia di Noto, capitano Orazio Russo, che ha personalmente coordinato le indagini. L'intera zona montana è stata presidiata dai posti di blocco delle pattuglie dei carabinieri. Nel corso delle ricerche le due auto sono state ritrovate abbandonate, nel primo pomeriggio, in zona cimitero Cugnarelli. Da lì è partita una caccia all'uomo che ha portato all'arresto dei due rapinatori dell'Antonveneta e al recupero della intera refurtiva.

Dalle prime indiscrezioni trapelate i rapinatori tratti in arresto sarebbero due minorenni che peraltro negano ogni legame con l'altra rapina al Banco di Sicilia. Al momento le indagini sono ancora in corso e dunque gli inquirenti mantengono uno stretto riserbo.

Nonostante l'impegno delle forze dell'ordine nel presidio del territorio queste due rapine riportano alla ribalta, ancora una volta, il problema della sicurezza nella intera zona montana. «L'amministrazione comunale – riferisce il presidente dell'Associazione antiracket “Pippo Fava”, Paolo Caligiore,– aveva emanato un documento, approvato alla unanimità dal Consiglio comunale, nel quale si chiedeva l'apertura di un commissariato di polizia e l'elevamento a tenenza del comando stazione dei carabinieri. Questo documento, consegnato anche al sottosegretario agli Interni Mantovano, è stato sottoscritto da tutti i rappresentanti delle amministrazioni comunali della zona montana nel corso di una riunione in prefettura. Ma finora per i carabinieri non è previsto alcun amento di organico e per il commissariato di polizia, dopo aver visionato i locali, non si è più mosso nulla.


    

 

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