ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

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Venerdì 26 luglio 2002




Dopo le pressanti richieste il ministero dell'Interno aumenta gli organici

Arrivano venti poliziotti alla Questura
Definiti i lavori per i centri per immigrati


Dopo infinite attese, il Governo ed il ministero dell'Interno hanno deciso di aumentare gli organici degli uomini alla Questura di Trapani. Una questione che il sottosegretario all'Interno, il senatore Tonino D'Alì, aveva sollevato già al momento del suo insediamento, c'erano a quanto pare tempi tecnici da rispettarsi, e adesso c'è la decisione finale: 20 uomini in più arriveranno a Trapani.

«Questo – spiega una nota stampa diffusa dal gabinetto del sottosegretario D'Alì – a seguito della revisione degli organici avviata nei mesi scorsi». Venti nuovi agenti dunque. Tutti ausuliari. «La Questura di Trapani – dice il sen. D'Alì – è l'unica in Italia a registrare un incremento tale di uomini delle forze di polizia. Si tratta di un'ulteriore segnale di grande attenzione del Governo verso il territorio trapanese». La notizia dell'arrivo dei nuovi agenti era stata in buona sostanza anticipata dallo stesso senatore trapanese nei giorni scorsi in occasione della visita a Trapani dell'altro sottosegretario del Viminale Alfredo Mantovano. Il rinforzo degli organici è anche legato all'emergenza sbarchi che si è fatta più pressante.

Proprio ieri mattina alti funzionari del Ministero dell'Interno hanno eseguito un sopralluogo per definire l'avvio dei lavori dei nuovi centri di temporanea permanenza e di identificazione degli extracomunitari irregolari. La realizzazione dei due centri, il primo capace di 200 posti e il secondo capace di 500 posti e che verranno realizzati in contrada Milo, ha già ottenuto la copertura finanziaria. Il primo funzionerà da centro di trattenimento e soppianterà il Vulpitta, il secondo sarà utilizzato solo per le identificazioni.

Nel tempo diverse erano state le prese di posizione dei sindacati di Polizia a proposito delle carenze di organico (si era parlato prima di 50, poi di 30 uomini), e della necessità di dovere rinunziare a ferie e riposti per fare fronte alle diverse esigenze in particolare legate al disbrigo delle procedure previste per gli sbarchi di clandestini. Resta però aperta un'altra questione e che è quella relativa ai funzionari. In provincia ci sono commissariati privi di dirigente, come a Castellammare e Mazara, e a questo proposito diverse sono state le sollecitazioni, anche da apparati giudiziari, giunti sul tavolo del ministro dell'Interno.


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