ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  IN PRIMO PIANO   Pag.   3   )
Venerdì 4 Aprile 2003

Salvatore Avitabile

 

Mantovano: niente arrivi in massa

Camilli: ma il Viminale dice di sì


 


 

LECCE - L'altra mattina, durante un vertice in prefettura, il responsabile della Protezione civile pugliese, Fabrizio Camilli, aveva annunciato che sulle coste dell'Italia potrebbero arrivare dai lOmlla ai 4Omila profughi iracheni che fuggono dalla guerra. Ed ha citato fonti del Ministero dell'Interno. Ieri, rispondendo a]la Camera dei Deputati al question-time sull'Iraq, il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano (An), ha invece smentito di fatto le dichiarazioni di Fabrizio Camilli (Forza Italia). "Per il momento, come rileva anche l'Alto commissariato Onu per i rifugiati, non si segnalano rilevanti flussi di rifugiati nei paesi confinanti con l'Iraq", ha detto il sottosegretario Mantovano. Che ha pure aggiunto: "Non è necessario l'emanazione di un provvedimento d'urgenza". Fabrizio Camilli ha subito replicato: "Io non ho chiesto alcun provvedimento d'urgenza al Governo ma solo la concessione di poteri ampi e veloci nell'applicazione al presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto. Ma i dati che ho citato sono certi. E li ho raccolti nel corso di una riunione al Ministero dell'Interno a cui io ho partecipato. Erano presenti almeno una quindicina di persone. Tutti hanno visto quell'inforinativa. Non credo che l'arrivo dei profughi sarà annunciato dalle agenzie di viaggio". E ancora: "I profughi iracheni arrivati in queste ore in Puglia sono la testimonianza che il problema di un eventuale flusso migratorio non è da considerarsi differito nel tempo. Tra domani (oggi per chi legge, ndr) e sabato spero di incontrare Fitto per chiedergli la concessione dei poteri straordinari per evitare di restare intrappolato nella macchina burocratica".

PRONTA L'ASSISTENZA-Tra i due esponenti politici pugliesi, dunque, è polemica a distanza. Alfredo Mantovano, "frizioni" a parte, ieri alla Camera ha garantito che "se i profughi iracheni arrivassero in Europa o in Italia il nostro paese non mancherebbe di assumere iniziative di assistenza. Ma questo avverrebbe in un quadro di suddivisione degli oneri tra i vari Stati partecipanti all'operazione umanitaria". E ancora:
"La guerra in Iraq concorre a provocare il fenomeno dei clandestini. Clandestini e non profughi e neanche iracheni che, pur essendo partiti per l'Europa prima delio scoppio del conflitto, giungono in Italia soprattutto per via di mare si qualificano come irachem sperando di avere il permesso come rifugiati. La maggior parte degli stranieri, giunti negli ultimi mesi in Italla che avevano dichiarato di essere iracheni, è risultata appartenere ad altra nazionalità. In particolare quelli giunti a Pantelleria e a Lampedusa erano per lo più di nazionalità egiziana".

COME PER IL KOSOVO - La Puglia, in caso di esodo, sarà la testa di ponte per l'Europa. Aggiunge Mantovano: "Se si dovesse realizzare un esodo dalle zone coinvolte dal conflitto, sarà possibile ricorrere alle misure straordinarie di protezione temporanea come quelle adottate in occasione della crisi del Kosovo". ll sottosegretario ha inoltre precisato che "il governo si è posto il problema dei profughi provenienti dall'Iraq già in epoca antecedente l'inizio delle operazioni militari nella prospettiva di valutarne attentamente ogni aspetto evitando il più possibile approcci emotivi o di subire scenari addomesticati e ritoccati per influenzare l'opinione pubblica. E' stata fatta un'analisi mirata a fornire una risposta efficace ed efficiente in termini qualitativi e quantitativi". Mantovano ha anche spiegato che "il consiglio dei ministri dell'Interno e della Giustizia dell'Ue da tempo ha all'ordine del giorno il varo di una risoluzione sull'asilo, e la presidenza di turno greca è fortemente Impegnata per la sua adozione entro il primo semestre 2003". E conclude: "Il mero accesso irregolare qualifica una condizione di clandestinità alla quale segue l'espulsione. Dall'eventuale presentazione di richieste di asilo deriva invece l'applicazione della convenalone di Ginevra. L'ordinamento non consente la presentazione di richieste di asilo a rappresentanze diplomatiche e consolari italiane, così come viene suggerito da alcune mozioni. Ed è del tutto inopportuno introdurre autonomamente tale possibilità fino a quando non verrà esaminata ed eventualmente riconosciuta in sede Ue".

ACCOGUENZA SICURA- "L' Italia accoglierà i profughi iracheni e darà loro sul territorio nazionale tutto il tempo necessario e sufficiente per sottrarli al rischi e al pericoli della guerra". Sono le parole del ministro dei rapporti con il parlamento, Carlo Giovanardi, ieri a Taranto. "Finito il periodo dell'emergenza - ha detto Giovanardi - si opererà anche con gli altri partner europei perché i profughi di guerra possano tornare pacificamente nel loro Paese per ricostruire un Iraq democratico".


 

vedi i precedenti interventi