ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo comparso su Corriere del Mezzogiorno Giovedì 15 settembre 2001

Salvatore Avitabile

L’investimento a Casarano di Diego Della Valle

Mantovano: «Bidone della Sinistra. Il sindaco protesti con i Ds»


LECCE — Il suo atto d’accusa susciterà sicuramente velenose polemiche negli ambienti politici salentini. Ma lui conferma il suo stile schietto e pungente. Dice: «Io credo che quella del sindaco di Casarano non sia stata una lettera, ma una foglia di fico. Quello di Diego Della Valle è uno dei tanti bidoni della sinistra nel Salento». E’ un fiume in piena Alfredo Mantovano, il sottosegretario all’Interno del governo Berlusconi sconfitto da Massimo D’Alema per soli quattromila voti con il sistema maggioritario nelle elezioni politiche dello scorso 13 maggio nel collegio camerale Gallipoli-Casarano

Sottosegretario, otto mesi fa a Casarano l’imprenditore Diego Della Valle, nel corso di un comizio con Massimo D’Alema, annunciò la realizzazione nel Salento di un polo cazaturiero con forti ricadute occupazionali nell’area. Sono passati otto mesi e nulla è stato fatto. Ora il sindaco di Casarano ha scritto un’altra lettera di sollecito all’imprenditore marchigiano. Lei cosa ne pensa?
«Io penso che il sindaco di Casarano sia rimasto senza un panno addosso. E sta tentando di dissociarsi da un’iniziativa che rischia di diventare una presa in giro. Quelli della sinistra hanno tentato ancora una volta di gettare fumo negli occhi ai salentini. Nella campagna elettorale di D’Alema hanno coinvolto tanti personaggi. Ed hanno fatto così anche con Diego Della Valle.

Ha un consiglio per il sindaco di Casarano?
«Perchè non ha scritto direttamente a Massimo D’Alema? In fondo ha racimolato i voti per farlo eleggere. E’ davvero ridicolo. Io penso che la presa di posizione di Venuti sia la conferma dell’assoluto disprezzo da parte della sinistra nei confronti della popolazione salentina. Sono molto deluso dal sindaco di Casarano».

L’investimento a Casarano di Diego Della Valle è stato annunciato come il volano dell’economia calzaturiera salentina. Sottosegretario, condivide?
«Assolutamente no. E le spiego anche il perchè. Io durante la campagna elettorale ho sentito gli umori di molti imprenditori che lavorano nel calzaturiero. Ebbene posso tranquillamente dire che ho registrato da parte loro una serie di preoccupazioni non di poco conto sul possibile arrivo nel Salento di Della Valle che - secondo gli addetti locali - non avrebbe creato occupazione ma sottratto alle aziende locali i "cervelli" ed i "capimastro". Ecco, è questa la verità. Della Valle avrebbe messo in ginocchio le altre imprese della zona. Io credo che se alla fine l’imprenditore marchigiano non dovesse aprire il polo calzaturiero tanto annunciato, beh non sarà un male per il Salento. Meglio che finisca così perchè in questo modo non saranno investiti miliardi per la costruzione di stabilimenti. E i lavoratori salentini non cullerebbero più aspettative».

Lei pensa che Diego Della Valle, uno dei più noti imprenditori italiani, possa aver prestato il suo nome alla campagna elettorale di D’Alema e di conseguenza preso in giro i salentini?
«Io so soltanto che durante la scorsa campagna elettorale nella sinistra la prospettiva di vedere il loro leader, Massimo D’Alema, fuori dal Parlamento è stata vissuta con grande angoscia. Ecco perchè gli appelli per D’Alema sono stati tanti. Della Valle è stato in buona compagnia. La sinistra ha fatto la campagna elettorale puntando sul fascino dei personaggi. E alla fine D’Alema è stato eletto. Le ripeto, il sindaco di Casarano dovrebbe scrivere a lui e non certo a Delle Valle. E dirgli: ti abbiamo fatto eleggere ed ora?».

Da questa vicenda chi rischia di uscire con le ossa rotte?
«Di sicuro il sindaco di Casarano. Sta facendo una pessima figura. Quello che si sta consumando è un vero e proprio teatrino della politica, è tutto così ridicolo».

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