ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:        Pag.     5)
Domenica 13 novembre 2005

Salvatore Avitabile

 

 La Cgil: «Tutti in piazza per salvare il Tac»

Il sindacato si mobilita per la manifestazione del 25: a rischio 1Omila posri di lavoro


 

LECCE - Il segretario della Cgli di Lecce, Biagio Malorgio, cita dati e cifre. «Se il Governo non dovesse finanziarie l'accordo sul Tac pugliese, nel 2006 tra il Salento, Barletta e Martina Franca potrebbero sfumare circa 10mila posti di lavoro». L'ultima speranza per i sindacalisti salentini è l'inserimento alla Camera dei Deputati del capitolo sul Tac nel maxiemendamento alla Finanziaria. Ma la Cgil invita tutti i lavoratori del settore alla mobilitazione il 25 novembre in occasione della manifestazione unitaria mentre ieri sera a Tricase alcuni operai hanno protestato davanti al calzaturificio «Nuova Adelchi» per non essere ancora stati riassorbiti in organico.


LO SCENARIO - Lo scenario è chiaro: il Governo aveva annunciato l'intenzione di erogare, con la formula del co-finanziamento della Regione Puglia al 50 per cento, i fondi per la ricerca, l'internazionalizzazione e l'innovazione delle imprese. Si tratta complessivamente di 120 milioni di euro in tre anni, 60 per ogni settore. Ma per il 2006 servirebbero, come più volte spiegato, solo 40 milioni di euro, 20 per l'internazionalizzazione e 20 per la ricerca e l'innovazione. Non previsti i 50 milioni di euro in tre anni per gli sgravi fiscali. Il Governo, per evitare che i fondi in Finanziaria potessero essere bloccati (non possono essere stanziati solo per il Tac pugliese), ha proposto il co-finanziamento con la Regione. La proposta è rimasta sul tavolo e la Regione ha accusato il Governo di non volersi assumere le responsabilità sul caso. Il governatore Vendola ha chiesto un incontro a Berlusconi.


LA POLEMICA - Il centrosinistra ha accusato il Governo di aver disatteso i patti. Il senatore ds Alberto Maritati ha spiegato che «qualcosa si può ancora anche se nutro poche speranze». Il deputato della Margherita, Lorenzo Ria, si è chiesto: «Ci vuole un anno per avere dalla Ue il via libera per gli sgravi fiscali sul costo del lavoro. Perchè sono passati invano 18 mesi?». E ancora: «I distretti industriali? Sono stati stanziati 50 milioni per 190 distretti costituiti. Ci sarà spazio per quello del Tac? Non lo sappiamo. La Regione ha fatto la sua parte, ora il Governo faccia la sua». Il deputato ds, Antonio Rotundo, ha ricordato che «in Puglia negli ultimi anni si sono persi 45mila posti di lavoro. È necessario alzare la voce, i lavoratori del Tac scendano in piazza il 25 novembre. Serve un incontro con Berlusconi».


IL GOVERNO - Sull'argomento è intervenuto il sottosegretario Alfredo Mantovano. Che ha spiegato: «Da giorni un gruppo di tecnici del Ministero dell'Economia e di altri ministeri è al lavoro per individuare la forma più adeguata di sostegno alla crisi nella quale versa il Tac in Puglia. Le linee di intervento sono state individuate, nel corso di riunioni politiche in contribuiti (per complessivi 120 milioni di euro in tre anni) per ricerca, innovazione e internazionalizzione». E ancora: «Riesce perciò difficile capire nel merito le critiche del centro sinistra leccese; denunciare l'assenza nella legge finanziaria di un sostegno al Tac salentino significa infatti ignorare che la Finanziaria è una legge generale e astratta, e in quanto tale non può contenere previsioni per il Tac nel Salento ma per Tac in genere, pena l'incostituzionalità; che per agganciare il sostegno a un determinato territorio vanno studiate forme di intervento specifiche, che non è necessario inserire nominativamente nella Finanziaria: è quello a cui stanno lavorando i tecnici che esistono fondi per i settori in crisi, finanziati annualmente, senza che nella legge siano precisate le destinazioni di dettaglio dei fondi». Conclude: «In realtà, mentre i tecnici del Governo nazionale lavorano per risolvere il problema, l'approssimarsi delle elezioni fa preferire alla sinistra le conferenze stampa prive di proposte, ma dense di demagogia e disfattismo».


    

 

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