ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA Martedì 19 febbraio 2002

Dino Martirano

Oggi il Senato esamina la nuova legge. La Lega protesta per la regolarizzazione delle colf. Dall’opposizione 1.900 emendamenti

 

Immigrazione, il nodo degli stagionali al Sud

An: equilibrare col Nord la ripartizione degli ingressi. Fini attacca gli imprenditori sui permessi di soggiorno


 

ROMA - Sanatoria per i minori, regolarizzazione delle colf, irregolari che lavorano in nero e, ora, anche la denuncia di An per la mancanza di stagionali agricoli nel Sud. Non sono pochi i nodi ancora da sciogliere per il varo della nuova legge sull’immigrazione (la Fini-Bossi) che oggi arriva all’esame dell’aula del Senato con un testo approvato solo a metà, 13 articoli su 26, dalla commissione Affari Costituzionali. La maggioranza ha fretta ma si trova di fronte un percorso a ostacoli, tra la rigidità della Lega e le aperture dei cattolici dell’Udc, e deve affrontare anche un’opposizione che ha messo in cantiere un ostruzionismo duro presentando 1.900 emendamenti.

INDUSTRIALI - In mezzo ai due estremi, An si trova a disputare un partita difficile. Gianfranco Fini esclude ogni sanatoria e attacca gli industriali che vorrebbero più flessibilità: «Voglio denunciare l’atteggiamento irresponsabile di qualche imprenditore che dice che questa legge è troppo severa». La bacchettata, dunque, sembra diretta al vicepresidente della Confindustria, Guidalberto Guidi, che ha partecipato a un convegno dei Ds criticando il meccanismo che aggancia la concessione del permesso di soggiorno al contratto di lavoro. E la risposta del vice presidente del consiglio è tagliente: «No, questa legge è giusta perché è troppo comodo per qualche imprenditore sfruttare l’immigrato col lavoro nero».

BRACCIANTI - Nelle stesse ore, però, il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano (An) raccoglie le proteste degli agricoltori meridionali che giudicano squilibrata la ripartizione dei 33 mila stagionali varata dal ministro leghista Roberto Maroni (Welfare): nessuna presenza dal Lazio in giù. Così Mantovano è costretto a riproporre la richiesta avanzata dal compagno di partito Gianni Alemanno (ministro delle Politiche agricole): «Come si è passati da una quota complessiva nazionale di 13 mila immigrati stagionali a 33 mila in virtù di sollecitazioni che sono giunte, ora spero che ci possa essere un ripensamento per le regioni del Sud». La riflessione di Mantovano riguarda il Foggiano e il Casertano dove è altissima la presenza di irregolari che poi finiscono nei campi di pomodori: «Ci sono tanti giovani disoccupati al Sud ma la politica non può fare a meno di prendere atto di un dato oggettivo. E cioè che questi giovani non vogliono fare questi lavori, a cominciare da quelli delle campagne». Pieno appoggio ad Alemanno, dunque, che ha proposto di riaprire la questione in consiglio dei ministri. E si è mosso anche il presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni, che ha scritto a Maroni: il decreto per gli stagionali «penalizza fortemente le produzioni agricole del Centro Sud e rischia di non favorire il processo di trasparenza intrapreso dalle imprese».

MINORI E COLF - La Lega ancora non digerito la regolarizzazione delle colf proposta con un emendamento dal governo: «Con le maglie troppo larghe c’è il rischio che vengano regolarizzate anche le prostitute», alza il tiro il capogruppo Francesco Moro. Che aggiunge: «Vedremo l’emendamento ma se si parla di una colf a famiglia non credo che ci siamo». E ora si è aperto un altro fronte interno alla maggioranza: è quello dei minori extracomunitari irregolari, spesso vittime della violenza di strada, che al 18° anno di età devono essere rimpatriati. La segnalazione arriva dai senatori centristi Eufemi e D’Onofrio: «Noi chiediamo che possano restare in Italia dando loro una chance di inserimento. Altrimenti perché accoglierli negli istituti?». E se la Lega si mette di traverso? «Se non si risolverà il problema al Senato lo riproporremo alla Camera. Se ci saranno problemi con la Lega ne parleremo, noi abbiano al pazienza dei vecchi democristiani», osserva Francesco D’Onofrio.

SBARCHI - Ieri una motovedetta della capitaneria di porto di Augusta ha raggiunto un’imbarcazione con una cinquantina di immigrati a bordo, scortandola verso il porto siciliano. Altri 78 cingalesi sono stati bloccati sulla costa jonica calabrese, mentre in Puglia è stato negato il diritto d’asilo a 80 curdi sbarcati settimane fa a Gallipoli: «Per questa gente sono stati stracciati i principi della costituzione», accusa Niki Vendola (Prc). E la Caritas comunica di essere preoccupata per l’«inusuale rapidità con cui vengono esaminate le richieste di asilo».

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