ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione: IN PRIMO PIANO      Pag.    6)
Giovedì 14 luglio 2005

M. Io.

 

 Perquisizioni e fermi, blitz contro gli estremisti

Da Torino a Ragusa controlli su presunti integralisti islamici. Condannati a Brescia i due «guerriglieri» scarcerati dalla Forleo.


 

ROMA - Le prime abitazioni sono state perquisite che era ancora notte. A Torino, in tutto il Piemonte e in Valle d’Aosta, non era ancora spuntata l’alba quando le forze dell’ordine hanno fatto irruzione in una decina di case dove vivono immigrati di nazionalità magrebina da tempo ritenuti vicini ad ambienti islamici integralisti. Poi, a macchia d’olio, le perquisizioni si sono estese in tutta Italia e all’alba sono state controllate una trentina di abitazioni a Roma, dieci nel Milanese, venti a Venezia e nel Veneto, sette tra Firenze e la Toscana, dieci nel Bolognese, e poi a Napoli e Caserta, a Bari, in Calabria e nelle due provincie siciliane dove risulta più alta la concentrazione di immigrati del Nord Africa, Ragusa e Siracusa. Da Bruxelles, dove con i colleghi europei ha partecipato ad una riunione straordinaria con i colleghi dell’Interno, il ministro Giuseppe Pisanu ha definito il maxi blitz di ieri mattina «un’operazione di carattere preventivo su ambienti a rischio».

I poliziotti sono entrati in 210 abitazioni, hanno controllato e identificato 423 persone. Sono tutte persone, ha detto Pisanu, che «davano motivi concreti per essere controllate». Di queste, 174 sono state portate negli uffici di polizia per ulteriori controlli. «Ma si tratta - dicono alla Polizia - di controlli di carattere amministrativo, dobbiamo verificare i documenti».

Per loro, per questi 174, si deciderà dopo la fine dei controlli. «Se si tratta di irregolari si procederà all’espulsione», ha detto sempre da Bruxelles Pisanu. L’Italia ha così reagito agli attacchi del terrorismo con un’accelerata dei controlli che la polizia compie periodicamente su personaggi più legati agli ambienti estremisti. Da queste verifiche, per il momento, non è venuto fuori niente che possa far pensare di aver intercettato cellule in stand-by nel nostro Paese, e neppure esponenti di particolare rilievo dell’integralismo islamico o terroristi ricercati in tutto il mondo. Lo ha detto lo stesso Pisanu: «Non sono stati presi terroristi». Ma è stata sequestrata una grande quantità di materiale, carte, documenti, cassette, dvd che in qualche caso i poliziotti hanno ritenuto «molto interessante» e che adesso dovrà passare all’esame degli investigatori.

Ha poi spiegato il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano: «Stiamo cercando elementi di informazione, per metterli insieme e avere una valutazione più adeguata del tipo di rischio che in questo momento corre il nostro Paese e anche per capire in modo ancora più preciso quali sono le aree e i soggetti fonti di rischio».

A Roma e in provincia sono state una trentina le perquisizioni, ma non hanno riguardato luoghi di culto. Il direttore del centro islamico d’Italia Mario Scialoja ha detto: «Nella Moschea di Roma la gente viene per pregare e se ne va». A Milano e nell'hinterland sono stati una decina i controlli. Tra questi, sarebbe stato perquisito anche l'edificio dove abitava Abu Omar, l'imam milanese che sarebbe stato sequestrato dalla Cia. A Firenze il presidente della comunità islamica Elzir Izzedin, imam della moschea di via Ghibellina, ha detto: «Noi rispettiamo il lavoro delle forze dell’ordine ma l’importante è che tutto avvenga nel rispetto della Costituzione e delle leggi italiane».


    

 

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