ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Secolo d'Italia
(Sezione: Politica e Società   Pag. 6  )
Govedì 11 luglio 2002

FEDERICO GENNACCARI
Il provvedimento, osteggiato in tutti i modi dalle Sinistre, arriva questa mattina all’esame finale di Palazzo Madama

La Bossi-Fini oggi diventa legge
Norme più serie e rigorose contro l’immigrazione incontrollata e irregolare


ROMA. Sarà approvata oggi la nuova legge sull’immigrazione. Questa mattina il Senato voterà in terza lettura il testo del ddl Bossi-Fini, confermando le modifiche apportate alla Camera che, come ha sottolineato il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, riguardano la possibilità di procedere alla revisione dei programmi di cooperazione nei confronti dei Paesi di provenienza che non adottino misure di prevenzione, la norma sulle impronte digitali ai fini del rilascio o del rinnovo del permesso di soggiorno, il potenziamento del personale delle rappresentanze diplomatiche italiane, una più ampia possibilità di ricongiungimento familiare e una nuova disciplina relativa ai minori.

Modifiche che non sono piaciute alle opposizioni di Centrosinistra che hanno presentato 400 emendamenti, ricorrendo poi a varie forme di ostruzionismo, a partire dalle pregiudiziali di incostituzionalità, seccamente respinte dall’aula di Palazzo Madama, fino alle continue verifiche del numero legale e al ricorso alla votazione elettronica.

Ostruzionismo dovuto alla netta opposizione delle sinistre ad un provvedimento che modifica radicalmente la legge Turco-Napolitano prevedendo norme più stringenti per le espulsioni con l’accompagnamento alla frontiera, la concessione del permesso di soggiorno solo in presenza di un lavoro certo, l’inasprimento delle pene per chi favorisce o causa l’immigrazione clandestina, l’uso della Marina militare per contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina, la sanatoria per le colf e le persone incaricate di assistere anziani e malati.

In particolare le opposizioni hanno avversato la norma che stabilisce l’obbligo delle impronte digitali per tutti coloro che richiedono il permesso di soggiorno, il meccanismo delle espulsioni, le disposizioni in materia di asilo e i lavoratori irregolari, sostenendo tra l’altro che questa legge contiene norme inapplicabili e che pone l’Italia in contrasto con la legislazione degli altri Paesi europei.

Ma questo provvedimento non porterà l’Italia fuori dell'Europa, come hanno sottolineato nei loro interventi i senatori Giuseppe Valditara, capogruppo di An in commissione Affari Costituzionali, e Luciano Magnalbò, vicepresidente del gruppo di An e vicepresidente della commissione Affari costituzionali. Valditara ha evidenziato che il ddl BossiFini regolamenta l’immigrazione assicurando l’ordinato svolgimento della vita civile e condizioni dignitose per chi viene legalmente in Italia a lavorare. «In tal modo - ha osservato- sarà possibile prevenire tensioni e conflitti razziali, inevitabili in presenza di un’immigrazione incontrollata e irregolare, per cui il centrosinistra con la sua opposizione pregiudiziale ad una normativa conforme alla legislazione adottata dalla maggior parte dei Paesi europei, dimostra scarso senso dello Stato e si colloca al di fuori dei valori occidentali».

Magnalbò ha ricordato che Alleanza Nazionale fin dal 1998 ha ipotizzato un coinvolgimento delle istituzioni europee per la tutela dei confini del mare e con soddisfazione ha registrato che in altri Paesi saranno recepite le soluzioni normative suggerite dall'Italia mentre la sinistra, sempre più per atteggiamenti salottieri e folcloristici, distanti dai problemi concreti degli elettori del suo stesso schieramento, continua a proporre un dibattito culturale e filosofico, dimenticando che il Paese ha bisogno di una legge per l'immigrazione e che i cittadini chiedono protezione e sicurezza.

La legge sarà approvata oggi, ma non entrerà subito in vigore. Bisognerà aspettare una o due settimane, cioé il tempo necessario al governo per varare il decreto per regolare gli immigrati che lavorano in nero, secondo l’accordo raggiunto alla Camera con l'Udc per una contestualità delle norme relative al permesso per tutti i lavoratori: siano essi colf e badanti (previste dalla legge) oppure muratori, braccianti agricoli, custodi, etc. Il decreto è necessario per evitare ai datori di lavoro le sanzioni penali (e le multe) previste dalla Bossi-Fini per chi impiega lavoratori in nero, e ai lavoratori clandestini l’espulsione con accompagnamento alla frontiera.

vedi i precedenti interventi