ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Secolo d'Italia
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Matedì 14 giugno 2005

 

 

 

 L’Italia diserta le urne



 

ROMA. L’affluenza si ferma al di sotto della soglia del 26 per cento. Molto meno del 35 per cento che comunque il fronte referendario aveva fissato per potersi dichiarare soddisfatto, pur nella sconfitta. «Abbiamo perso e abbiamo perso pesantemente», ha subito riconosciuto il segretario radicale, Daniele Capezzone, appena arrivati i dati sul quorum del referendum sulla procreazione assistita. Il mondo cattolico italiano ha espresso grande soddisfazione per il mancato raggiungimento del quorum sui referendum. «Non ho combattuto per vincere, non ho vinto. Ho cercato soltanto di fare il mio dovere di vescovo e di ascoltare la mia coscienza di uomo e cristiano e di cittadino», commenta il presidente della Cei, cardinale Camillo Ruini, rispondendo alla domanda se l’esito del referendum sulla fecondazione sia da considerare una sua vittoria, per poi osservare che «il risultato comunque è andato al di là di quello che era presumibile». Ma il responso delle urne apre un dibattito profondo dentro An, partito che aveva scelto la “libertà di coscienza”. E come prima conseguenza arrivano le dimissioni di Gianni Alemanno da vicepresidente del partito e di Alfredo mantovano dall’esecutivo politico di via della Scrofa


 

 

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