ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo comparso su Il Resto del Carlino LA NAZIONE Sabato 25 Agosto 2001

di Paolo Mieli

«Per chi teorizza la violenza e istiga altri a commettere reati il nostro codice penale prevede il concorso. Quell'uomo è socialmente pericoloso, lo Stato non può restare a guardare»

«Casarini come Toni Negri Processatelo»


Roma - Alfredo Mantovano, sottosegretario agli Interni di An, è stupito che i magistrati non abbiano ancora posto un freno ai proclami di violenza delle Tute bianche.

Lei crede davvero che esistano estremi penali?
«Guardi, non voglio mettermi a disquisire sul codice, ma gli estremi esistono eccome. I siti intrnet delle associazioni no global si sono riempiti da Setattle in poi di proclami sempre più aggressivi. Prima del G8 Casarini ha spiegato come avrebbero violato la zona rossa, poi ha ipotizzato che il movimento tornasse in piazza con le armi, poi ha sconsigliato di arruolarsi nelle forze dell'ordine...».

Una velata minaccia, dice?
«Ma quale velata! Ha definito gli agenti nazistelli in divisa...lo Stato non può restare a guardare».

E allora?
«Nel '79, proprio a Padova, Toni Negri fu coinvolto in provvedimenti giudiziari per aver teorizzato reati commessi da altri».

Le pare paragonabile?
«Lo spessore tra i due personaggi certamente no, quello di Negri è di molto superiore. Ma voglio dire che il nostro codice penale prevede il concorso per chi teorizza e istiga altri a commettere reato. Non c'è alcun ostacolo per procedere contro Casarini, posto che non è una questione personale».

E allora?
«Allora attendo spiegazioni. Guardi, basterebbe definirlo socialmente pericoloso per porre alcuni limiti e sorvegliarlo».

Forse sarebbe tutt'altro che producente da un punto di vista sociale
«I magistrati non devono fare valutazioni di questo genere. Loro devono solamenteverificare se un cittadino ha violato la legge».

Ma lei è un politico. Non crede che colpire per via giudiziaria un leader no global potrebbe dare il via ad un escalation incontrollabile?
«Non penso che il dibattito sulla globalizzazione si possa ridurre a scontro tra i liberisti selvaggi e black bloc, Insomma, il dialogo deve continuare, ma bisogna evitare che personaggi come Casarini diventino modelli da seguire. Non credo che applicando le sanzioni dovute si farebbe di lui un martire...».

Non sarebbe stato il caso di porsi a tempo debito e 'politicamente', il problema. Il governo ha dialogato con questi personaggi.
«Guardi, stiamo parlando di personaggi anarcoidi e frammentati. E' difficile trovare l'interlocutore giusto che copra tutte le frange. Detto questo, il governo ha avuto solamente un mese di tempo prima di Genova ed ha dialogato più che altro con Agnoletto, non con Casarini».

Anche il leader del Genoa social forum non si è mostrato un granchè affidabile....
«E' vero, ed oggi è anche evidente che tra i due ci sono contrasti. Ma insomma, il primo compito era quello di distinguere fra frange violente ed altri interlocutori. Non io, ma un arivista come Limes ha rivelato che i siti del governo ulivista sul G8 di Genova erano desolatamente vuoti. C'è stato poco tempo ed ora - come ha dimostrato il ministro Ruggiero - c'è la volontà di recuparare il tempo perduto e di approfondire con serietà ed equilibrio i temi della globalizzazione».

La magistratura indaga dieci esponenti dei centri sociali per l'irruzione ad una sede della Lega, qalche tempo fa. Crede che in casi come questi si debba procedere alla chiusura dei centri?
«Sono contrario a qualsiasi legislazinoe speciale. Gli strumenti normativi che abbiamo sono più che sufficienti. Ad esempio se ci sono le prove che un centro è coinvolto pesantemente in un fatto criminoso, si può confiscare l'immobile. Sarebbe sbagliato fare di tutta l'erba un fascio».

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