ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su La Repubblica/Ba Sabato 12 gennaio 2002



Il sottosegretario all'Interno: giudici inefficienti e boss in libertà

Mantovano: "A Lecce c'è poco da celebrare"


Non ci saranno i giudici dell'Associazione nazionale magistrati, non ci sarà il sottosegretario all'Interno Mantovano. A Lecce. all'inaugurazione dell'anno giudiziario, saranno le assenze più delle parole a dar voce alla protesta e alle polemiche che investono in modo diverso il "pachiderma" giustizia. Chiedono, i giudici dell'Anm, di poter esercitare in modo autonomo e indipendente il proprio potere, e a Lecce lo faranno, con una forma di protesta unica in tutta Italia. Diserteranno la cerimonia: «E' un segnale», sostengono i componenti la giunta distrettuale dell'Associazione magistrati. «Ma la celebrazione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario sarà comunque garantita» dice il presidente della stessa giunta, Vincenzo Scardia. La cerimonia sarà come ogni anno aperta dalla relazione del procuratore generale. Alessandro Stasi parlerà dello stato della giustizia nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, con «l'auspicio che, comunque, si assumano da parte di tutti fermi impegni perché ogni potere operi con decisione per un rinnovamento del sistema giustizia in ogni sua articolazione». I tempi lunghi della giustizia, il giusto processo, problemi che troveranno spazio nella relazione che il Pg pronuncerà in una sala dove risuonerà l'eco delle critiche.

Quelle scoppiate, ieri, con la lettera che l'onorevole Alfredo Mantovano ha inviato al presidente della Corte d'Appello, dopo la scarcerazione per il mancato deposito della sentenza relativa a 40 boss della Sacra corona unita condannati in primo grado. Non parteciperò alla cerimonia, scrive il viceministro del governo Berlusconi, e polemicamente aggiunge: «Come magistrato non posso non constatare con amarezza che la rivendicazione da parte della magistratura di curare se stessa naufraga di fronte a certe clamorose manifestazioni di inefficienza».

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