ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su nuovo Quotdiano di Puglia
(Sezione: LECCE CRONACA  Pag.   V    )
Mercoledì 25 giugno 2003

 

dopo la questione morale risollevta dal sottosegretario all'Intrno, ariva ls risposta degli Azzurri sul caso dell'assessessore

«Forza Italia: «Su Marti nessuno ci condizionaerà»

E Mantovano resta inascoltato


Prende tempo Forza Italia e annuncia: «Sul caso Roberto Marti decideremo senza condizionamento alcuno». Prende tempo il partito degli Azzurri e decide di non decidere: attacca ij centrosinistra, ma ad Alfredo Mantovano, il sottosegretario all'Interno di An che aveva in maniera risollevato la questione morale preferisce non rispondere in maniera diretta. Prende tempo Forza Italia e, parlando del suo assessore autosospesosi dopo le intercettazioni di Mauro Matarrelli, e fa capire che «non è mai stata fatta alcuna richiesta ufficiale di rientro in giunto».

Chi firna la presa di posizione è Michele Giordano, capo-gruppo di Forza Italia a Palazzo Carafa: «Le dichiarazioni, esternazioni e note apparse sulla stampa appaiono quantomeno sorprendenti e fuori luogo altre che, per il contenuto di alcune, ingiuriose. Fuori luogo perché, al di là di autorevoli opinioni, sempre che sia ancora consentito esprimere liberamente il proprio pensiero, senza incorrere in censure morali, il partito di Forza Italia non aveva e non ha, al riguardo, preso ufficialmente nessuna decisione, né tanto meno l'amico Marti, e questo va a suo merito, aveva esercitato pressioni o sollecitato il suo riengresso in giunta».

Poi è lo stesso Giordano a chiamare in causa la parte politicamente avversa: «Pretestuose e strumentali quindi, le polemiche alimentate da una sinistra, priva di contenuti, e sempre più determinata ad inbarbarire il clima politico leccese, alle cui provocazioni, purtroppo, frequentemente si cede ai danni della coalizione di centro-destra. Forza Italia ha da tempo alzato la soglia di attenzione contro i rischi connessi alla gestione amministrativa, facendo proprio il principio di legalità e sensibilizzando la sua classe dirigente contro i pericoli di infiltrazioni criminose. D'altra parte, ci pare opportuno sottolineare, proprio a questo proposito, come nei rari episodi che hanno coinvolto alcuni amministratori, il solo Marti di Forza Italia, ha avuto la sensibilità di lasciare il suo mandato per permettere che la magistratura svolgesse i suoi accertamenti e che un clima politico più sereno valutasse con obiettività i fatti.

La posizione dì Forza Italia sempre stata in ogni caso, garantista e rispettosa, sia che fossero coinvolti propri uomini o meno. Si contribuirà così, in uno sforzo complessivo, a rendere impermeabili le istituzioni ai tentativi di infiltrazioni criminali ed ad un corretto esercizio dell'attività amministrativa, senza cedere al tentativo, per altro già fallito in passato, di tirarsi fuori e cavalcare improbabili questioni morali».

Poi il velato riferimento a quanto detto da Mantovano: «Siamo ben consapevoli della diversità dell'azione e dei compiti propri della giustizia e della politica, e, proprio per questo, rispettosi del ruolo e dell'operato della magistratura, non abbiamo mai utilizzato indagini od a accertamenti giudiziari ai fmi politici per demonizzare avversari e mettere in crisi pubbliche amministrazioni.

Da ultimo, sulla vicenda Marti, Forza Italia, sapendo di poter contare in ogni caso sulla piena disponibilità dell'interessato, deciderà autonomamente e con serenità, senza condizionamento alcuno, tanto meno facendosi influenzare da chi ha artatamente amplificato ed enfatizzato i fatti per puro calcolo politico, giungendo, questo si è scandaloso ed offensivo per la città, a chiedere lo scioglimento del Consiglio comunale. I calunniosi accostamenti e le diffuse falsità di questi giorni, che travalicano gli aspetti politici colpendo l'uomo, non hanno riscontro nelle. risultanze giudiziarie ed a nessuno è dato negare a Marti la buona fede nell'agire».


    

 

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