ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su Nuovo Quotidiano di Puglia
(Sezione:  ATTUALITA'     Pag.    )
Martedì 14 settembre 2004

 


Firmato ieri a Bari un patto con l' Abi, alla presenza del sottosegretario MAntovano

 

 Usura e racket delle estorsioni così la prevenzione in Puglia


 

Una «assunzione di impegni ciascuno per la sua parte, in materia di lotta all'usura e al racket delle estorsioni» Così il sottosegretario Alfredo Mantovano ha definito il protocollo d'intesa per la prevenzione in Puglia dall'usura sottoscritto ieri mattinaa a Bari in applicazione del documento nazionale del 16 dicembre scorso che impegna prefetture, istituti bancari, associazioni commerciali ed enti di tutela.

Alla firma del protocollo erano presenti, tra gli altri, il commissario straordinario del governo per il coordinamento antiracket e usura, Carlo Ferrigno, ed il direttore del settore affari legali dell' Associazione bancaria italiana (Abi), Luigi Capaldo, i prefetti delle cinque provincie pugliesi e rappresentanti delle parti sociali e di varie associazioni di categoria impegnate in prima fila nella lotta all'usura e al racket delle estorsioni. «Non si tratta - ha sottolineato il sottosegretario Mantovano - di una ripetizione dell'intesa nazionale, che pure ha dato frutti importanti, ma di uno sforzo preciso per applicare quest'ultima ed adeguarla alla realtà pugliese». Una realtà, va ricordato, che soprattutto negli anni scorsi ha dovuto fare pesantemente i conti con il fenomeno dell'usura e dell'estorsione. Solo negli ultimi temnpi, anche grazie ad una crescente mobilitazione civile e ad un più efficace impegno delle istituzioni e delle forze dell'ordine, il fenomeno è stato posto sotto controllo, ache se continua a covare sotto la cenere.
Di qui la necessità di non abbassare la guardia, anzi di tenerla alta con rinnovato impegno da parte delle istituzioni, così come emerge anche dal protocollo sottoscritto ieri mattina alla Fiera del Levante.

Secondo i dati, su un quadro generale che indica un totale di 63milioni di euro concessi, dal comitato di solidarietà dal '99 ad oggi, oltre otto milioni sono riferiti alla Puglia di cui sei milioni per estorsioni ed oltre due per usura. In Puglia dal '99 ad oggi sono state presentate 342 istanze di accesso al fondo su 2.543 a livello nazionale, di cui 241 per estorsione e 101 per usura.

«Il protocollo - ha sostenuto il sottosegretario Mantovano - parte da quel rapporto problematico che esiste al sud tra operatori economici in difficoltà ed istituti di credito che spesso sono rigidi e formali. Per questo ci sarà in ogni istituto facente parte del protocollo, un referente fisso che grazie alla continua attenzione al problema abbia esperienza e possa interloquire velocemente con gli operatori»

Il protocollo prevede anche la costituzione a livello regionale di un osservatorio che «dovrà periodicamente - ha sottolineato ancora Mantovano - fare verifiche e segnalare le possibili anomalie. Non si tratta di una bacchetta magica - ha proseguito - ma del tassello di un mosaico teso a proteggere da fenomeni criminali.

E a proposito dei finanziamenti per il fondo nazionale, Mantovano ha ricordato che «in assenza di stanziamenti nella finanziaria, finora ci sono stati degli storni, ma l'impegno del ministero dell'Interno è teso a costituire definitivamente il fondo previsto.

La necessità di una corretta informazione e della possibilità di verificare le cause del racket e dell'usura è stata richiesta dal presidente della Fondazione antiusura San Nicola e Santi Medici di Bari, don Alberto D'Urso, che ha ricordato che ci sono in Italia due milioni di famiglie sotto la morsa dell'usura.

Nel corso della giornata barese, il sottosegretario Mantovano ha anche affrontato i problemi legati all'emergenza criminalità. « Il contrasto all'imigrazione clandestina e al traffico di armi e sostanze stupefecenti - ha sottolineato l'esponente del governo - hanno fatto emergere la necessità di indagini più ampie, a livello planetario». «Se si guarda alle sostanze stupefacenti che arrivano in Puglia partendo dall'Afganistan, attraverso la rotta dei Balcani - ha aggiunto Mantovano - si comprende che non si può avere successo con la criminalità se non si estendono le indagini oltre i confini della Comunità europea»


    

 

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