ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL PICCOLO DI TRIESTE Martedì 12 febbraio 2002

Elisabetta Martorelli

A sorpresa il governo introduce un sub-emendamento al disegno di legge sull’immigrazione.
I leghisti contrari alla regolarizzazione delle colf


Clandestini: navi da guerra in azione fuori delle acque territoriali


 

ROMA - Navi da guerra con regole di ingaggio militare per fermare lo sbarco di clandestini in Italia. Il disegno di legge sull'immigrazione, da oggi all'esame della commissione Affari costituzionali del Senato, si sarebbe arricchito di un sub-emendamento che - dicono i Ds di Palazzo Madama per bocca del vicepresidente del gruppo Massimo Brutti - renderebbe ancora più stringente il «pugno di ferro» promesso contro gli irregolari. Il governo aveva già presentato mercoledì scorso un emendamento, preannunciato dai media, con il quale si affidava alla Marina militare il compito di coadiuvare le forze dell'ordine nell'attività di vigilanza delle nostre coste. Ieri, la sorpresa: l'articolo 9 quater proposto dall'esecutivo dispone che i poteri di fermare, sottoporre a ispezione e sequestro una nave adibita o coinvolta nel trasporto illecito di migranti possano essere esercitati «al di fuori delle acque territoriali da parte delle navi della Marina militare nei limiti consentiti dalla legge». Con la precisazione che le «navi militari» sono quelle di cui all'articolo 200 del codice della navigazione che, in questo caso, si vedrebbero affidare funzioni non solo e semplicemente di polizia. Le navi da guerra sarebbero inoltre autorizzate ad applicare regole di ingaggio militari in caso di rischio, se ad esempio una boat people si avvicinasse troppo a un'unità di guerra in servizio di pattugliamento. Insomma, il sub-emendamento sarebbe uno «strappo» del codice della navigazione internazionale, con navi da guerra italiane che possono dare ordini o addirittura sequestrare una nave battente bandiera straniera fuori delle acque territoriali. Ma non è solo questo il «punto» controverso della legge.

I problemi sono infatti all'interno della stessa maggioranza. La Lega - oltre a pretendere una politica di contrasto ai clandestini decisamente più concreta - si oppone a una serie di emendamenti, proposti dai centristi del Ccd-Cdu, che puntano a sanare e regolarizzare le posizioni delle colf, e denuncia la sanatoria strisciante alla quale, annuncia, si opporrà. Alleanza nazionale, per bocca del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, replica: è stato il ministro leghista Maroni a scrivere il testo definitivo dell'emendamento sulla regolarizzazione di colf e badanti. Dunque, perchè tutte queste polemiche? Sono soprattutto giovani, maschi, marocchini o albanesi, musulmani. E, quasi per metà, irregolari. Ecco il lavoratore tipo stagionale immigrato nella fotografia scattata dal Cnel e dal Censis dopo il via libera del governo all'ingresso di 33 mila extracomunitari (decreto Maroni), che ha preceduto la nuova legge sull'immigrazione all'esame del Parlamento. Scelgono l'Italia perchè giudicano più facile l'accesso illegale.

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