SOTTOSEGRETARIO DI STATO
AL MINISTERO DELL'INTERNO
Dipartimento della Pubblica Sicurezza


Interventi Pubblici

 

 

 

Alfredo Mantovano - minister deputy of Interior 14th Session of the World Council of the Islamic Call Society

Tripoli, 20th September 2003


 

On behalf of the Italian Minister of the Interior, whom I'm honoured to represent here, I'd like to express my sincere thanks to Mr. Mohamed Ahmed Sharif for the invitation to the 14th Session of the World Council of the Islamic Call Society. Moreover, I wish to greet all the participants in this important symposium. As a matter of fact, such an invitation is particularly significant, since it occurs during the Italian Government's Presidency of the European Union.

The pivotal theme of this 14th Session, i.e. the deepening enhancement of dialogue and the promotion of mutual knowledge to facilitate the religious, cultural and social growth of peoples, is surely undeniable. Many followers of the Islamic confession live in Italy as well as all over Europe and their number is constantly increasing: their presence contributes to the economic, civil and cultural development of European societies. That's why in Italy, as well as in Europe, we have committed ourselves to finding - within the existing Islamic communities - representative and reliable interlocutors that clearly dissociate from radicalism. It is our firm intention to have a dialogue with these interlocutors, in order to facilitate the harmonisation of the Italian Islam with the national reality, making it consistent with our legislation and with the values characterising our civil coexistence.

In order to achieve this aim, mutual co-operation is indispensable. In particular, it is necessary that the moderate Muslim community does not give up affirming its distance from the totalizing concept of a certain type of Islam, so that extremists feel isolated in that very reality where they claim protection and cover. It is necessary that all the mosques located in Italy and Europe become only places for prayers and shut their doors to extremist preachers and to the terroristic flanking. We are deeply convinced that our common fight against any form of terrorism, including also the one that refers to the Islamic doctrine, must be pursued immediately, by using all preventive and repressive means that are at our disposal and by enhancing mutual co-operation between States. Moreover, we are also convinced that - in the medium and long term - the best tool is dialogue between the moderate representatives of the three great monotheistic religions and secular European Governments: indeed, inter-religious dialogue represents the indispensable pre-requisite to eradicate fanatism.

To this end, within the framework of the activities envisaged by the Italian E.U. Presidency, the Italian Minister of the Interior has invited the Interior Ministers of the other European Countries to participate in the Conference on "The inter-religious dialogue as a factor of social cohesion in Europe and as a peace instrument in the Mediterranean area". This Conference will be held in Rome on 30th -31st October 2003. Also the Ministers from Candidate Countries are invited to take part in this event, which does not get over European boundary lines. In fact, we intend to examine in depth - within our continent - the common foundations (religious, cultural and political) on which we will gradually build a real integration. By integration we don't mean sporadic provisions, but a strategy aimed at achieving a peaceful living together in the Italian society as well as in the society of the other European nations. In Italy we have received people coming from outside the European area since we have been ready, according to the wishes of those who arrive, to keep them both as lawful guests and to entitle them to full-fledged citizenship, with the same rights and duties as the Italians. It is our intention to adopt specific provisions to meet concretely the needs of Muslims, with rerference, for example, to their weekly day of rest and to all that can favour the respect of their religious practices. Italian Parliament is considering a bill on the religious freeedom: amongst the goals pursued, there is the guarantee to the right of free religious association and to their by-laws fully compatible with our legal system. Finally, it is obvious that respect and dialogue require reciprocity in all fields, especially as reguards fundamental freedoms and in particular religious freedom.

In this spirit, I thank you once again for the invitation and I wish you success in your endeavours.

 

Alfredo Mantovano - sottosegretario dell'Interno 14ª Sessione del World Council of the Islamic Call Society

Tripoli, 20 Settembre 2003


    

A nome del ministro dell'Interno italiano, che ho l'onore di rappresentare, ringrazio il dr. Mohammed Ahmed Sherif per l'invito che ha rivolto a partecipare alla XIV sessione della World Islamic Call Society e saluto tutti i partecipanti a questa importante assise: quest'invito è particolarmente significativo, nel momento in cui il governo italiano esercita la presidenza di turno dell'Unione europea.

E' certamente condivisibile il filo conduttore della Sessione, e cioè l'approfondimento del dialogo e della reciproca conoscenza per la crescita religiosa, culturale e sociale dei popoli. Molti fedeli dell'Islam risiedono in Italia e in Europa, il loro numero è in costante crescita, e la loro presenza contribuisce allo sviluppo economico, civile e culturale delle società europee: proprio per questo in Italia e in Europa ci sentiamo impegnati per trovare, nell'ambito delle comunità islamiche presenti, interlocutori rappresentativi e attendibili che prendano le distanze in modo chiaro dal radicalismo. E' nostra ferma intenzione dialogare con questi interlocutori, al fine di permettere all'Islam italiano di armonizzarsi con la realtà nazionale, rendendolo compatibile con le nostre leggi e con i valori che animano la nostra convivenza civile.

Per raggiungere quest'obiettivo è necessaria la reciproca collaborazione. E' necessario, in particolare, che la comunità dei musulmani moderati non cessino di sottolineare la loro distanza dalla concezione totalizzante di un certo Islam, per fare in modo che gli estremisti si sentano isolati in quella stessa realtà dalla quale pretenderebbero protezione e copertura. E' necessario che le moschee presenti in Italia e in Europa diventino sempre più luoghi di preghiera e chiudano le porte alla predicazione estremista e al fiancheggiamento del terrorismo. Siamo convinti che la lotta, che ci accomuna, contro ogni forma di terrorismo, e quindi anche contro quello che si richiama all'Islam, vada proseguita nell'immediato con tutti i mezzi di prevenzione e contrasto di cui disponiamo, incrementando la reciproca collaborazione fra gli Stati. Ma siamo altrettanto convinti che nel medio e nel lungo periodo l'arma migliore è il dialogo tra i moderati delle tre grandi religioni monoteistiche e tra i governi laici dell'Europa: il dialogo interreligioso rappresenta la premessa indispensabile per tagliare le radici del fanatismo.

Proprio in vista di quest'obiettivo e nel quadro dei lavori della Presidenza italiana dell' Unione europea, il Ministro dell'Interno italiano ha invitato i Ministri dell'Interno degli altri Stati europei alla Conferenza che ha per tema "Il dialogo interreligioso quale fattore di coesione sociale in Europa e come strumento di pace nell'area mediterranea": la Conferenza si svolgerà a Roma il 30 e 31 ottobre prossimi. A essa partecipano anche i ministri dei Paesi candidati a far parte dell'Unione, ma volutamente non va oltre i confini dell'Europa: si tratta infatti di approfondire all'interno del nostro continente le basi comuni - religiose, culturali e politiche - sulle quali realizzare con la dovuta gradualità una vera integrazione. Integrazione vuol dire non provvedimenti occasionali, ma lavoro per una serena convivenza nella società italiana e nelle società delle varie nazioni europee. In Italia abbiamo accolto chi proviene da oltre i confini europei essendo disponibili, sulla base della volontà di coloro che arrivano, sia a tenerli come ospiti rispettosi sia a riconoscerli come cittadini a pieno titolo con gli stessi diritti e gli stessi doveri degli italiani. E' nostra intenzione adottare provvedimenti specifici che rispondano concretamente alle esigenze proprie dei musulmani, con riferimento, per es., al giorno di riposo festivo o a ciò che può favorire il rispetto della pratica religiosa. Il Parlamento italiano sta esaminando una proposta di legge sulla libertà religiosa; fra gli scopi perseguiti vi è la garanzia della libertà di associazione religiosa e singoli statuti pienamente compatibili con il nostro ordinamento. E' ovvio, per concludere, che il rispetto e il dialogo richiedono la reciprocità in tutti i campi, specialmente per quanto concerne le libertà fondamentali e più particolarmente la libertà religiosa.

Con questi sentimenti, ringraziando ancora per l'invito, auguro il miglior successo dei Vostri lavori

 

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