ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:       Pag.    9)
Mercoledì 9 giugno 2004

Rosanna Lampugnani


 

 Tod's, è bufera politica sul no l Salento

Mantovano scrive a Pellegrino; «Solo uno spot elettorale per D'Alema, non ripetere l'errore»


 

BARI - «Caro Giovanni,,: così inizia la lettera indirizzata da Alfredo Mantovano a Pellegrino. Il sottosegretario all'Interno ieri mattina ha inviato un messaggio al candidato alla presidenza della Provincia di Lecce per il centro sinistra, sollecitato dall'intervista che Diego della Valle ha rilasciato al Corriere del Mezzogiorno dome nica scorsa. Con la quale ha annunciato di non voler più impiantare in Salento, a Casarano, un altro insediamento produttivo di qualità. Dice Mantovano a Pellegrino: quel progetto, annunciato dall 'industriale marchigiano alla vigilia delle elezioni politiche del 2001, fu «una bella marchetta elettorale. Finita la festa, gabbato il Salento». Insomma, Della Valle si è prestato a fare il supporter del deputato di Gallipoli - che da Casarano dista una manciata di chilometri Massimo D'Alema, imbrogliando i salentini. È cosìche si offendono al tempo stesso gli elettori e la medesima etica della politica. Altro che il richiamo all'etica fatto da Pellegrino. Mantovano ricorda che in quel 2001 fu lui l'avversario sconfittò da D'Alema, ma ciò non toglie che «a Casarano, grazie al duo D'Alema-Della Valle, al posto delle scarpe oggi troneggia un bel bidone».

Sottosegretario, lei accusa Delle Valle di essersi prestato a fare una marchetta politica. Non è un'affermazione un po' grave?
«Non è una critica maliziosa, è nei fatti. Perché Della Valle non è venuto in Salento come un semplice imprenditore che, guardandosi intorno, decide poi di creare un nuovo insediamento produttivo. N o, lui ha partecipato accanto a D'Alema a un convegno e D'Alema l'ha presentato come dote che avrebbe portato al Salento in caso di una sua vittoria. E tutto ciò è avvenuto poco prima del voto. Questo è il nocciolo della vicenda, altrimenti, di fronte al ripensa mento dell'industriale, non avremmo fatto altro che rammaricarci, o avremmo ragionato in termini di politica sindacale come ha fatto lo stesso segretario della Cgil Biagio Malorgio. Invece, per come si sono svolti i fatti, non posso che ricordare a Della Valle che il territorio salentino è fatto di persone e di famiglie che non si possono trattare in questo modo».

Anche Raffaele Fitto ha intrattenuto rapporti con Della Valle nel 2003.
«Ma non c'erano elezioni alle porte. Fitto ha cercato di recuperare il rapporto con l'azienda marchigiana, dopo le promesse fatte due anni prima. Non ha certo presentato Della Valle agli elettori dicendo: anche questo sarà vostro se mi votate. Questa è una differenza non da poco».

Ma piuttosto che attaccare Della Valle non sarebbe il caso di operare affinché cambiidea?
«No, perché lui l'idea di un insediamento nel Salento non l'ha mai avuta. E del resto oggi ripeto cose dette già nel 2001 e poi quando il sindaco di Casarano si rammaricò per il ritardo con cui si procedeva verso il nuovo insediamento. Però voglio aggiungere una cosa: Pellegrino si richiama all'etica politica, bene. Ma questa non funziona a correnti alterne, e quindi si lascino da parte le prediche. Perché ciò che la sinistra è stata capace di dare al Salento è stato solo un mucchio di bidoni vuoti: dalla Maguro Tecma alla Banca 121, fino alla Tod's e ad altre aziende ancora, che noi stiamo faticosamente cercando di salvare, come la Omfesa. Ecco, da tutto ciò nasce la mia lettera a Pellegrino».

Lei accusa la sinistra di non aver fatto nulla per il Salento, o - peggio - di avergli rUllato bidoni. Ma tre setti . mane fa il presidente di Confindustria ha accusato il governo di non aver avuto in agenda il Mezzogiorno. Ha ragione Luca di Montezemolo oppure no?
«Tutto si può migliorare, ma un conto è procedere con slogan elettorali, un altro è ragionare come ha fatto Montezemolo. lo sono pronto a rendere conto di quanto ha fatto il governo per la Puglia e il Salento, che certamente stanno meglio di tre anni fa, basti pensare alla riduzione degli sbarchi dei clandestini e alla maggior sicurezza, importante anche per il turismo».


    

 

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