ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
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Giovedì 24 Novembre 2005

di CLAUDIA TERRACINA

  

 Aborto, Prodi: applicare la 194 pure nella prevenzione. An divisa

 


 

ROMA «Rifletteremo bene sulla legge per l’interruzione di gravidanza, ma certo va applicata in ogni sua parte». Romano Prodi ha risposto così all’invito di Maura Cossutta, dei Comunisti italiani, che, preoccupata per il suo «silenzio», lo ha invitato ufficialmente «a pronunciarsi sulla 194 come leader dell’Unione e a inserire nel programma del centrosinistra la difesa di questo provvedimento voluto dalle donne e ribadito con la bocciatura del referendum». Ma, poichè la Cossutta presiede il ”tavolo” sulla sanità della fabbrica prodiana per il programma di governo, ha anche telefonato al Professore per precisare che il suo «non era davvero un attacco contro chi abbiamo votato alle primarie».

«Poichè non facciamo che discutere a tavoli e tavolini- afferma- ho voluto spiegare a Prodi che le donne hanno bisogno che l’Unione dica una parola chiara sulla legge, che ha ridotto drasticamente il numero degli aborti clandestini, difendendo il diritto alla maternità e quindi ad avere servizi adeguati, contro l’ipocrisia della destra che dice di non voler toccare la 194, mentre cerca invece in tutti i modi di scardinarla». Il leader del centrosinistra ha ascoltato, ha promesso che «valuterà con la massima attenzione», senza esporsi più di tanto, attestandosi su una linea di buon senso. Confermando così la linea di assoluta prudenza, scaturita dalla volontà di ”ricucire” con le alte gerarchie ecclesiastiche, dopo i momenti difficili vissuti in seguito alla sua presa di posizione sulle coppie di fatto e al voto «da cattolico adulto» al referendum per la fecondazione assistita, sul quale la Cei aveva invitato ad astenersi.

Ma se Prodi è ben attento a non inimicarsi i vescovi, altrettanto fa una parte di An, da Mantovano a Pedrizzi, ormai interpreti delle sensibilità della Chiesa, da quando il partito ha perso cattolici come Fiori e Rebecchini. Gianfranco Fini, da parte sua, ha ribadito nei giorni scorsi che «la legge 194 non si tocca» e ha fatto anche capire di non considerare «una priorità» la battaglia per aprire i consultori al Movimento per la vita. E, mentre la commissione Affari sociali della Camera ha rinviato la decisione sull’indagine chiesta dall’Udc alla prossima settimana, il presidente della Consulta nazionale per la salute di An, Paolo Danieli, nel solco di Fini, invita «ad applicare la 194 anche nella parte che riguarda la prevenzione, senza però trasformare le strutture sanitarie in terreno di scontro ideologico».

Lo stesso appello arriva dall’ex segretario centrista Marco Follini, che giudica «assurdo uno scontro tra guelfi e ghibellini». Ma il ministro della Salute, Francesco Storace, assicura di aver informato di ogni sua mossa il vicepremier, «che condivide le mie posizioni». Non risponde invece agli attacchi del ministro Prestigiacomo: «Non replico a un collega della mia maggioranza che mi attacca tramite agenzie di stampa», polemizza, dicendosi «assolutamente determinato» a continuare la sua campagna sui consultori e sulla pillola del giorno dopo. «E’ una questione di pari opportunità- spiega ironicamente- nei consultori deve esserci la stessa possibilità per chi vuole abortire e per chi sceglie invece di far nascere suo figlio. Io voglio capire perchè ci sono stati 130 mila aborti, un numero francamente impressionante».


    

 

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