ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
(Sezione:        Pag.     )
Domenica 3 Luglio 2005

di MARIO AJELLO

  

 Botta e risposta incandescente tra presidente e partito. Vola qualche parolaccia e alla fine si spera nel miracolo della riappacificazione


 

ROMA «Venghino, signori, venghino». Teodoro Buontempo, come un impresario teatrale, invita gli spettatori a godersi il magico mondo dell’Alleanza Nazionale Show. Nel quale il leader, solitario e sdegnoso, è arroccato in un fortino magari di cartapesta e tutt’intorno colonnelli e soldatini sparano su di lui, si sparano fra di loro, mostrano le viscere e fanno le boccacce, si rincorrono e si spiano vicendevolmente. Il tutto nei sotterranei bollenti dell’Ergife, trasformato in baraonda. E l’attore principale guarda lo spettacolo dall’alto in basso, talvolta perdendo però la pazienza. Ed ecco qualche sketch.
Fini : «Abbiamo perso lo smalto!».
Voce dal corridoio: «Ma quale smalto, abbiamo perso due milioni di voti!».
Fini: «Io, con i miei tre Sì al referendum, ho forse tradito Fiuggi?».
Voce: «Sììì!». Fini : «Ho forse lasciato la croce e preso il compasso?».
Voce: «Sìììì. E ti sei messo pure il grembiulino».
Fini : «Ho forse dato prova di relativismo etico?».
Voce: «Sììì.
Fini: «Ho abbracciato il laicismo radicale, chissà per quali motivazioni?».
Voce: «Sììì».
Fini: «Se dite sì, non abbiamo più niente da dirci».
Coro: «Sìììì!».
Alfredo Mantovano (teo-con) : «L’etica, la religione, i valori ultimi....».
Un sodale di Fini: «Questi vogliono fare il Partito Cattolico Italiano. Lo facciano, il nome già c’è: Pci».
Alemanno: «La legge sulla procreazione è ottima, la migliore fatta dal governo».
Un sodale di Fini: «Gianni è diventato il leader dei focolarini?».
La Russa (a Gasparri): «Maurizio, tutti mi chiedono qual è la nostra posizione. Ma qual è?».
Gasparri: «Ignazio, dimmi tu».
Un cronista: «Vedete? Siete spaccati!».
Maurizio e ’Gnazio (guardandosi): «Spaccati? Ma se siamo tutti interi!».
La Russa: «Molte cose del discorso di Fini non ci piacciono, ma noi parliamo solo di quelle che ci piacciono».
Storace: «Attento, Gianfranco, a coloro che dicono di essere con te, e sembrano apparentemente sinceri. Aspettano soltanto di incassare il bottino sul territorio».
Nino Lo Presti: «Francesco, non dire queste cose!».
Storace: «Zitto, Nino, tanto tu il collegio già ce l’hai». Platea: «Buuuu».
Storace (suadente alla Albertone): «Boniiii...State boniiii...».
Platea: «Buuu...».
Storace (più duro): «Boni!».
Urso: «Noi vogliamo costruire l’unità nella verità».
Alemanno: «Buffone!».
Storace: «Vergognati!».
Ancora lui: «Caro Fini, hai detto che senza di te siamo soltanto una banda di fascistelli alla Le Pen».
Fini: «Non l’ho mai detto!».
Storace: «E non ci dire che vuoi modificare la legge 40».
Fini: «Ma chi l’ha detto?».
Storace: «Consolo, Fini l’ha detto o no?».
Consolo: «Non l’ha detto».
Storace: «Ma dai, Peppino, dì la verità....».
Urso: «Tu, caro Alemanno, vuoi un populismo identitario».
Alemanno: «Io? Non l’ho mai detto!».
Urso: «L’hai detto!».
Uno spettatore: «Famo a capisse».
Urso: «Vabbè, Storace non capisce ciò che Fini dice e io non capisco ciò che Alemanno ha detto.
E’ una forma di par condicio, no?».


    

 

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