ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
(Sezione:        Pag.     )
Domenica 3 Luglio 2005

M.A.

  

 ROMA «Ho ascoltato la relazione di Fini, e mi sono dimesso ...


 

ROMA «Ho ascoltato la relazione di Fini, e mi sono dimesso dal partito». Gaetano Rebecchini, lei da cattolico trova che Fini sia diventato un laicista e addirittura - per usare le sue parole - ha «abbandonato la croce per il compasso»?
«Non lo voglio credere. Dico soltanto che non si è reso conto della gravità delle sue scelte referendarie. E oggi, al contrario di come speravo, non ha fatto autocritica. Se l’è cavata con qualche battuta».

Lei, presidente della consulta cattolica del partito, ora andrà nell’Udc?
«Non ci penso proprio. Non passo in nessun altro partito».

Fini, sui valori etici e religiosi, ha tradito Fiuggi?
«Mi sembra evidente. C’è, a causa sua e mi dispiace dirlo perchè gli sono affezionato, un allontanamento di An dall'alveo a suo tempo tracciato dai fondatori del partito. Tra i quali orgogliosamente mi annovero».

Altri esponenti cattolici di An lasceranno il partito?
«Non lo so».

Magari Publio Fiori la seguirà?
«Non lo so. Non gli ho parlato in queste ore. Conosco le sue perplessità, così come conosco quelle di Alemanno, di Storace, di Gasparri, di Mantovano. Molti dirigenti, che ci tengono ai valori cattolici, continueranno comunque a combattere la propria battaglia all’interno del partito».

Ciò che An rischia di perdere sono invece pezzi di elettorato
«I nostri elettori sono rimasti spaesati davanti alle scelte del presidente del partito. Il rischio che si disaffezionino ad An ovviamente esiste. Ma spero che venga scongiurato».


    

 

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