ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
(Sezione:           Pag.     )
Mercoledì 3 Marzo 2004

Mo.F.

CRIMINALITA’, L’ANALISI DI CIRILLI

«La teoria dei fatti isolati è pericolosa»

Il presidente della commissione Sicurezza: servono adeguati strumenti investigativi

 


Dal sottosegretario all’Interno Mantovano prima e dal prefetto di Latina l’altro giorno, arriva la conferma dell’allarme criminalità in provincia. «E’ una cosa che sostengo da mesi - dice Fabrizio Cirilli, il presidente della commissione consiliare speciale Sicurezza e Lotta alla criminalità della Regione - e mi fa piacere che il prefetto e il sottosegretario la pensino come me. Quello che sostengo è che in passato si sono verificati una serie di episodi inquietanti che non possono, come in parte è stato fatto anche nel corso del Consiglio comunale a Latina alla presenza del sottosegretario, diventare semplici episodi di “normale cronaca nera” soprattutto quando in parallelo avvengono “arresti eccellenti” sul nostro territorio».

Cirilli si sofferma poi sui dati relativi ad episodi di criminalità nella provincia. «Nessuno - dice - li ha valutati in funzione del rapporto al numero di abitanti. Se si analizzano in questa chiave sono decisamente tutt’altro che rincuoranti nonostante confermino, se ancora ce ne fosse bisogno l’encomiabile attività di contrasto delle forze dell’ordine». E snocciola una serie di dati: su 103 province siamo al 31° posto rispetto al numero di omicidi volontari, al 18° posto rispetto alle estorsioni e al 23° rispetto agli incendi dolosi. «Dopo di noi - aggiunge - province purtroppo note in passato alla cronaca per la presenza di malavita diffusa quali Caserta, Palermo, Reggio Calabria. Un altro dato preoccupante riguarda l’usura: mentre nel resto della Regione le denunce sono in aumento, da noi sono dimezzate, e si sa, per questo tipo di reato è un dato positivo la crescita».

Per quanto riguarda gli organici delle forze dell’ordine il presidente della commissione Sicurezza sostiene: «Quando si tratta di criminalità organizzata non ha tanto senso parlare di quantità di agenti quanto di qualità e di strumenti investigativi. La nostra è fondamentalmente una provincia e una città pulita, fatta di gente onesta e di imprenditori sani. La cultura dell’illegalità specialmente quella organizzata non ci è mai appartenuta e non ci appartiene. Credo che tutto quello che è successo, le analisi dei dati, le analisi del Ministero e del Prefetto, confermino che parlare di criminalità organizzata nella provincia non è fantascienza. Dobbiamo far sì che, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, ognuno si adoperi affinché i numerosi tentativi di infiltrazione malavitosa vengano contrastati con i giusti mezzi senza nascondersi dietro la retorica paura di creare, parlando di queste cose, allarmismi ingiustificati e quindi nascondersi dietro la pericolosa “teoria dei fatti isolati” precludendosi di fatto di arrivare a risposte complete».

 

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