ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO Venerdì 1 marzo 2002

di CORRADO GIUSTINIANI

Sì del Senato, la legge ora passa alla Camera. Inasprite le pene per gli irregolari. Da 5 a 15 anni per i trafficanti di uomini

 

Immigrati, ingresso solo con il contratto

Il Polo: un passo verso l’Europa. Critica la sinistra


 

ROMA - Assumereste una persona che non avete mai visto in faccia? Le legge Fini-Bossi sull’immigrazione, che ha appena avuto via libera dal Senato e ora andrà alla Camera, gioca tutte le sue chances di successo su un convinto "sì" a questa domanda. Il cardine della riforma votata ieri, è infatti il "contratto di soggiorno": non si entra più nel nostro paese se non con il contratto già in tasca, con il quale si ha diritto a un permesso di soggiorno.
Se la risposta è no: famiglie e imprese, soprattutto le piccole non assumono a scatola chiusa, allora arriveranno ancora clandestini e saranno inevitabili nuove sanatorie. Oppure le aziende si trasferiranno nei paesi dove c’è manodopera.

Feroci le polemiche. «L’Italia fa un passo importante verso l’Europa» ha commentato il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano. «I cittadini si sentiranno più sicuri - ha aggiunto Renato Schifani, presidente dei senatori di Forza Italia - D’ora in poi entrerà solo chi ha la certezza del lavoro». Raggiante la Lega: per il senatore Stiffoni «è finito il Far West della Turco-Napolitano». Sull’altro fronte, fra le tante reazioni, Livia Turco in testa (vedi sotto) il capogruppo dei Verdi Stefano Boco annuncia la raccolta di firme per un referendum abrogativo. Ma ecco, in pillole, le nuove norme.

Ingressi. Ogni anno viene fissato il tetto massimo. In ogni Prefettura ci sarà uno sportello unico, al quale famiglie e imprenditori si rivolgeranno per chiedere manodopera. Lo sportello sarà collegato telematicamente con consolati e ambasciate italiane, ai quali gli extracomunitari in cerca di lavoro faranno capo. Il datore italiano deve garantire anche vitto e alloggio. Accertato l’incontro fra domanda e offerta, l’immigrato ottiene un visto di otto giorni per stipulare il contratto di soggiorno, inizialmente di uno o due anni, rinnovabile fino a 6. A sei anni si può ottenere la carta di soggiorno a tempo indeterminato (oggi il limite è cinque anni) a dieci anni la cittadinanza.

Ricongiungimenti. Saranno riservati solo ai figli minori di 18 anni e ai genitori, a condizione che non convivano all’estero con altri figli maggiorenni.

Espulsioni. I clandestini verranno riaccompagnati all’estero. Immediata espulsione anche grazie ad accordi bilaterali fra polizie.

Pene più severe. Chi entra clandestinamente per la terza volta in Italia verrà arrestato e processato, con pene da 1 a 4 anni. Pene da 5 a 15 anni di galera per favoreggiamento dell’immigrazione e sfruttamento della prostituzione. Navi della Marina. Verranno usate per fermare, ispezionare e sequestrare convogli di clandestini, anche fuori delle acque territoriali.

Sanatoria delle colf. Una per famiglia (nessun limite per handicappati e anziani non autosufficienti) se assunta prima del 1 gennaio 2002. Entro due mesi dall’entrata in vigore della legge, il datore la denuncerà pagando un contributo forfettario trimestrale da determinare. Altri 20 giorni e la Prefettura darà un permesso di un anno (rinnovabile per uguali, successivi periodi se il rapporto resta in piedi). Altri 10 giorni e si firma il contratto.

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