ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
(Sezione: Primo Piano   Pag.   )
Venerdì 12 luglio 2002

di ANTONIO DE FLORIO

Il Senato approva in via definitiva la “Bossi-Fini”. Multe salate e rischio d’arresto per chi non si adegua. L’opposizione: «È una maxi-sanatoria camuffata»

Impronte per tutti gli immigrati, è legge

Le colf possono essere regolarizzate con 300 euro. Entro un mese il decreto per gli operai stranieri in nero


ROMA - La "Bossi-Fini" è legge. Il Senato ieri ha approvato in via definitiva le nuove norme sull’immigrazione con 146 voti a favore, 89 contrari e 3 astensioni (Rifondazione comunista ha abbandonato l’aula prima del voto). Il provvedimento (38 articoli) riforma completamente («stravolge», per l’opposizione)la "Turco-Napolitano", legando indissolubilmente il permesso di soggiorno - la durata è ridotta a 2 anni - al contratto di lavoro e introducendo l’obbligo delle impronte digitali per gli stranieri extracomunitari che vogliono lavorare in Italia.

La "Bossi-Fini" all’articolo 33 prevede la regolarizzazione («sanatoria camuffata», per l’opposizione) di colf e badanti. Non appena entrerà in vigore la legge («prima di ferragosto», assicura il sottosegretario Mantovano) le famiglie potranno ritirare presso gli uffici postali un modulo pre-stampato con cui si chiederà di rendere regolare l’extracomunitario che lavora in casa, pagando tre mesi di contributi (dai 250 ai 300 euro). Il modulo compilato andrà consegnato presso gli stessi uffici postali e sarà poi lo sportello unico presso le prefetture a convocare datore di lavoro e straniero per la firma del contratto e il rilascio del permesso.

Il governo ha accolto ieri un ordine del giorno in Senato con cui s’impegna, «prima della pausa estiva», ad approvare un decreto-legge con cui potranno essere regolarizzati gli extracomunitari che lavorano in nero presso le aziende. La procedura è la stessa: kit da ritirare alle poste con denuncia di emersione, bollettino per tre mesi di contributi, bollettino per le spese istruttorie (un’ottantina di euro, la metà per colf e badanti) e busta. Tutta la documentazione dovrà essere presentata presso gli uffici postali entro 60 giorni dell’entrata in vigore del provvedimento.

Per la maggioranza la nuova legge rappresenta «una svolta» (Schifani, capogruppo di Fi al Senato), mentre l’opposizione parla di un provvedimento «cinico e intollerante» (Angius, presidente dei senatori Ds). L’ex ministro Patrizia Toia (Margherita) attacca: «Quanto successo al Senato pone un serio interrogativo: qual è la linea della maggioranza in materia di immigrazione? Quella sprezzante e poco rispettosa dei diritti delle persone che trova espressione nella legge Bossi-Fini, oppure quella vergognosamente furba espressa dall'ordine del giorno che attua una mega sanatoria per i lavoratori stranieri non in regola? La sanatoria rovescia e fortunatamente svuota il senso della pessima legge approvata». Replica Enzo Ghigo (Fi), presidente della regione Piemonte: «È una buona legge. Offre la possibilità di mettere ordine e fare chiarezza nel settore dell'immigrazione clandestina».

Ma vediamo i punti fondamentali della legge. Agli immigrati che chiedono il permesso di soggiorno o il rinnovo saranno rilevate le impronte digitali. Il permesso di soggiorno sarà concesso solo allo straniero che ha già un contratto di lavoro. Se l'immigrato perde il lavoro, dovrà tornare in patria. Viene allungato da cinque a sei anni il periodo di permanenza in Italia necessario perché lo straniero possa ottenere la carta di soggiorno che, a differenza del permesso, non ha termine di scadenza. In ogni provincia sarà istituito, presso la prefettura-ufficio territoriale del governo, uno sportello unico per l'immigrazione, che sarà responsabile dell'intero procedimento per l'assunzione di lavoratori stranieri.

Il ministero dell'Interno sosterrà gli enti locali che accolgono coloro che chiedono asilo in Italia. Come nella "Turco-Napolitano" lo straniero senza permesso di soggiorno viene espulso per via amministrativa; se è privo di documenti viene portato in un centro di permanenza per 60 giorni durante i quali si cercherà di identificarlo. Se non ci si riesce al clandestino viene «intimato» a lasciare il territorio entro 3 giorni. Lo straniero espulso che rientra in Italia commette reato. Il decreto del governo che determina il numero di extracomunitari da impiegare ogni anno in Italia diventa facoltativo.

Le navi della Marina militare svolgeranno il ruolo di polizia marittima per bloccare le carrette che trasportano in Italia i clandestini. Il datore di lavoro dovrà fornire garanzie sulla disponibilità di un alloggio e chi farà lavorare extracomunitari privi del permesso di soggiorno rischia l'arresto da tre mesi ad un anno e multe fino a 5000 euro per ogni lavoratore non in regola.

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