ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
(Sezione:        Pag.     )
Martedì 30 Settembre 2003

di ANTONIO DE FLORIO

Il Viminale: su 700 mila domande regolarizzati in 550 mila. Prese le impronte a 600 mila persone, mentre 50 mila non si sono presentate

«Immigrati, sanatoria all’80% per colf e operai»

Mantovano: a rilento Roma e Milano, ma con i lavoratori interinali finiremo entro l’anno


ROMA - Sono poco più di 550.000 colf, badanti e operai che finora sono stati regolarizzati dall’entrata in vigore della legge ”Bossi-Fini” e l’obiettivo di completare entro fine anno la sanatoria con altri 150.000 permessi di soggiorno dovrebbe essere conseguito. È questo l’unico dato che forniscono al Viminale, mentre un’indagine pubblicata dal ”Sole 24 ore” rivela che nelle grandi città come Roma e Milano sono state evase poco più della metà delle domande. Nella capitale su 108.337 richieste di regolarizzazione 58.000 (il 53,5%) si sono concluse, secondo lo studio, con la firma del contratto di lavoro, il rilascio del permesso di soggiorno e la raccolta delle impronte digitali: da qui a dicembre ne resteranno da evadere 50.337. «Non vogliamo fornire dati parziali - dice il prefetto Achille Serra - di sicuro completeremo il lavoro entro la fine dell’anno».
A Milano le pratiche viaggiano più o meno alla stessa velocità: soltanto il 55,1% degli immigrati ha tagliato il traguardo della sanatoria e sono 41.000 gli stranieri in attesa della firma del contratto e del rilascio del permesso. In prefettura dicono: «Soltanto al Viminale sono autorizzati a fornire i dati parziali».
Nelle città più piccole invece, secondo l’indagine, gli sportelli delle prefetture sono stati più celeri. A Vicenza sono stati sanati tutti gli stranieri che avevano presentato la domanda (10.814), a Padova sono a quota 94,7%, a Genova 92,1%, a Torino 82,2% mentre Firenze, Bologna e Napoli sono più vicine alla capitale, come percentuali di pratiche evase.
«Sarà il ministro Pisanu a fornire tutti i dati della regolarizzazione - dice il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano - comunque siamo a buon punto: in tutt’Italia l’80% delle pratiche sono state evase e sono circa 600.000 gli stranieri a cui sono state rilevate le impronte digitali».
Dai 50 ai 70.000 (su 700.000) sono gli extracomunitari che non si sono presentati alle prefetture dopo la convocazione. Le ragioni possono esssere diverse: ci sono quelli che hanno cambiato indirizzo, quelli che hanno perso il datore di lavoro o quelli che hanno presentato la domanda con dati falsi per poter usufuire del tagliandino che consente di restare in Italia fino al completamento della sanatoria. Ma c’è anche chi è stato truffato. È successo a Verona, dove sono state scoperte un centinaio di pratiche false, curate da un consulente del lavoro, che, dietro il pagamento di 1.700-2000 euro, aveva presentato le domande. A una quarantina di immigrati che ha denunciato la truffa la questura ha concesso un permesso di sei mesi per poter trovare un datore di lavoro vero.
Ma le grandi città ce la faranno a regolarizzare tutti gli immigrati che hanno presentato domanda? «Indubbiamente i grossi centri - risponde il sottosegretario Mantovano - hanno incontrato maggiori difficoltà. Roma e Milano hanno avuto il record delle richieste. Noi contiamo di farcela lo stesso, perché i 1.500 lavoratori interinali assunti per tutta l’operazione man mano che termineranno il loro lavoro nelle città più piccole saranno spostati nei centri più grandi con il maggior numero di pratiche inevase. L’obiettivo di concludere il 31 dicembre sarà rispettato: se dovessero esserci code, saranno code marginali».
E dal primo gennaio per gli immigrati usciti dall’illegalità scatterà la possibilità dei ricongiungimenti familiari. Già sono state presentate molte domande nelle questure. Saranno sufficienti sei mesi di lavoro regolare e il reddito minimo e l’extracomunitario potrà essere raggiunto dal coniuge e dai figli.


    

 

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