ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
(Sezione:        Pag.     )
Domenica 14 settembre 2003

di MARIO MENGHETTI

I FATTI DI GENOVA

«Avvisi ai poliziotti, drammatico paradosso»

Il sottosegretario Mantovano: sul G8 a distanza di due anni le cifre e l’enfasi hanno ribaltato i ruoli


ROMA - Viminale, il giorno dopo la chiusura delle inchieste sulle violenze del G8. Il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, appare meno diplomatico del ministro Pisanu. Non lo convincono i 73 “avvisi” spediti agli agenti per la doppia irruzione alle scuole “Diaz” e “Pascoli” e per le presunte violenze ai manifestanti arrestati e portati alla caserma Bolzaneto. Ecco le sue parole: «Queste conclusioni di indagini sono un drammatico paradosso: “black bloc” vittime e poliziotti aggressori». Non è tutto: «Nel capoluogo ligure, due anni fa, si è realizzato il più grosso tentativo organizzato e pianificato di aggressione violenta nei confronti dei partecipanti a un vertice internazionale e di chi era preposto alla loro tutela».
«A distanza di due anni - aggiunge - le cifre e l'enfasi seguite alla conclusione delle indagini sembra, al di là delle intenzioni e in modo assolutamente oggettivo, ribaltare i ruoli: i 73 avvisi notificati ad appartenenti a forze di polizia, a fronte dei 23 notificati qualche mese fa ai presunti autori delle violenze e dei danneggiamenti, rischiano di identificare, ancora una volta e contro la realtà, gli aggressori nelle forze di polizia e gli aggrediti nei black bloc e negli anarchici insurrezionali». Mantovano è convinto che «se non vi è dubbio che le responsabilità vanno accertate senza remore nei confronti di nessuno, a prescindere dall'appartenenza a corpi dello Stato, è altrettanto indubitabile che questo squilibrio lascia perplessi, e si affianca al giustificazionismo ascoltato a suo tempo a proposito del disagio sociale, che avrebbe motivato quel modo di protestare».
«Come ha ricordato il ministro Pisanu - prosegue il sottosegretario - le forze di polizia sono sane e svolgono al meglio il loro ruolo al servizio delle istituzioni. I fatti del G8, riproposti all'attenzione dalla chiusura della indagini, non devono far trascurare che da Genova fino a oggi le forze dell'ordine, e anzitutto la Polizia di Stato, hanno garantito il pacifico svolgimento di centinaia di manifestazioni di protesta».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli: «Non mi convincono per nulla le conclusioni della Procura ligure sui fatti del G8 di Genova». E poi ancora: «Chi ha sbagliato pagherà, ma i 73 avvisi di fine indagine mi sembra non abbiano tenuto conto che i fatti non si sono svolti in una qualsiasi tranquilla giornata, ma in una città messa a ferro e fuoco da vere e proprie bande di terroristi. Il terrorismo non è solo quello delle Br, esiste anche un terrorismo di piazza a cui non si può porgere l'altra guancia. Pur con la scarsa fiducia che nutro nei confronti di una certa magistratura, mi auguro che alla fine la verità prevalga senza forzature politiche». A Calderoli si aggiunge anche la protesta della Confederazione sindacale autonoma di polizia (Consap): «Un'inchiesta fallimentare, che rivela un impianto accusatorio senza fondamenta».


    

 

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