ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MATTINO
(Sezione:        Pag.     )
Mercoledì 27 Luglio 2005

LUCIANO PIGNATARO

 

  

 Terrorismo, all’esercito i poteri di polizia


 

Roma. Prendono forma concreta le misure discusse in queste settimane per fronteggiare il pericolo terrorismo in Italia: ieri sera il pacchetto sicurezza messo a punto dal ministro dell’Interno e approvato dal governo è stato trasmesso a Ciampi. Palazzo Chigi lo ha reso noto con un comunicato nel quale si precisa che «definita la stesura tecnica attraverso il coordinamento deliberato dal Consiglio dei ministri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha inviato al Quirinale il decreto legge antiterrorismo con le misure del pacchetto Pisanu». Una mossa sollecitata anche ieri in giornata dall’opposizione che sottolineava il ritardo aggravato dalla situazione difficile creata dagli attentati di Londra e dalla strage di Sharm.

Poco prima dell’annuncio ufficiale Berlusconi ha tagliato corto sulle polemiche annunciando semaforo verde al provvedimento: «Il pacchetto antiterrorismo - ha detto il premier ai cronisti ribadendo quanto avevano affermato in precedenza Giovanardi e Mantovano — è stato approvato all’unanimità dal governo. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare». Difendendo il provvedimento, Berlusconi ha risposto alle critiche del centrosinistra che sottolineava l’allungamento dei tempi: «Nessun ritardo, c’è solo una questione tecnica legata ai tempi dei lavori parlamentari, tenendo conto anche della pausa estiva». Per questo motivo, ha sottolineato il presidente del Consiglio, «bisogna sfruttare tutto il tempo possibile per consentire un’agile conversione in legge del provvedimento con le misure antiterrorismo.

Ma non è questa l’unica novità di ieri: una norma introdotta dal Senato al decreto sulla pubblica amministrazione prevede che anche le forze armate potranno avere poteri di polizia giudiziaria. Il provvedimento, da ieri pomeriggio passato all’esame della Camera, attribuisce infatti agli uomini delle forze armate funzioni analoghe a quelle che avevano nel 1992 durante l’operazione «Vespri siciliani» contro la mafia: potranno dunque identificare persone, perquisire i mezzi di trasporto, farsi consegnare le armi e gli esplosivi eventualmente rinvenuti e compiere atti di polizia giudiziaria. Delle perquisizioni compiute i soldati dovranno dare notizia entro 48 ore al procuratore della Repubblica di competenza il quale avrà altre 48 ore di tempo per convalidarle. I nuovi poteri delle forze armate, prima di entrare in vigore, dovranno essere approvati anche dalla Camera.

Il «pacchetto sicurezza», approvato nel 2001, aveva già previsto che le forze armate potessero essere usate per controllare obiettivi fissi, edifici istituzionali e altri di interesse pubblico. Ora, con il decreto per la Pubblica Amministrazione, i soldati che già svolgono questo tipo di compito potranno anche identificare le persone, perquisirle sul posto per accertare l’eventuale possesso di armi, esplosivi o strumenti di effrazione come piedi di porco e simili. La perquisizione, che potrà estendersi anche alle auto e ai mezzi di trasporto, dovrà essere comunicata entro 48 ore al procuratore della Repubblica. La decisione registra una prima reazione negativa, quella di Giampaolo Tronci, presidente nazionale dell’Unione sindacale polizia: «Siamo assolutamente contrari a quanto è stato deliberato dal Senato decreto sulla pubblica amministrazione, ora all’esame della Camera, che conferisce poteri di polizia giudiziaria alle nostre forze armate. Con questa decisione il Senato apre il caos totale nel conferimento delle funzioni di polizia in ambito nazionale. Si corre il rischio di creare una situazione di confusione indescrivibile e soprattutto di creare un danno della libertà di tutti i cittadini».


    

 

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