ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MATTINO
(Sezione:        Pag.     )
Sabato, 28 Gennaio 2006

 

  

 Cdl, le trattative romane bloccano Malvano


 

CORRADO CASTIGLIONE Manca ancora l’ufficialità alla scelta dell’ex questore Franco Malvano come candidato sindaco per la Cdl. Nelle prossime ore dovrebbe riunirsi il tavolo nazionale per i sindaci, laddove il nodo-Napoli è soltanto una parte del mosaico di designazioni che il centrodestra deve ancora varare nelle grandi città dove si vota, come Torino e la stessa Milano. E se a quel tavolo Sandro Bondi e Gianfranco Fini diranno di sì all’ipotesi-Malvano, c’è la possibilità che si ricomponga il quadro unitario della coalizione.

Sempre che quella di Malvano non sia soltanto una candidatura tattica, «buona» per tranquilizzare gli ambienti locali e finalizzata a rinviare la scelta «vera» a dopo il 5 marzo, quando le liste per Camera e Senato saranno già chiuse. Un’indiscrezione questa che circola con insistenza anche nelle ultime ore. Ma andiamo con ordine.

È da Roma che devono arrivare le novità. Ed è a Roma che qualcosa anche ieri è successo. Cominciamo con i segretari della Dc Gianfranco Rotondi e del Nuovo Psi Gianni De Michelis, che hanno chiesto insieme, in una nota congiunta, la convocazione «urgente» di un vertice della Cdl per definire le candidature a sindaco nelle grandi città: «Ci sono grandi città - hanno scritto - nelle quali la Cdl non è ancora in grado di scegliere in modo unitario. In particolare si segnalano le situazioni di Milano, Napoli e Torino dove eventuali scelte diverse dalle personalità di partito dovranno partire da programmi condivisi e criteri comuni nel secondo turno.

Il Nuovo Psi e la Dc saranno, altrimenti, costretti a valutare scelte autonome al primo turno». Stessa musica, pare, ma non c’è conferma ufficiale, anche nell’Udc, laddove pure Cesa avrebbe sollecitato la richiesta per un incontro in cui poter discutere complessivamente la questione-sindaci.

Ma il segnale più forte è quello lanciato dal sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano (An): «Ho conosciuto Malvano nelle sedi, tra le più impegnative in Italia, nelle quali ha svolto negli ultimi anni l’incarico di questore: Reggio Calabria, Bari, e Napoli. Non è stato semplicemente il capo dei poliziotti sul territorio: il che in quelle città già richiede forza, competenza e capacità non comuni; ha mostrato quel senso dell’opportunità e quel tatto che permettono di intervenire nel modo più efficace, anche in situazioni difficili». «Non è automatico - riconosce il sottosegretario - che chi ha svolto bene un ruolo istituzionale possa ricoprirne un altro altrettanto bene: Malvano ha tutte le doti per farlo, pur in un contesto così problematico quale è quello napoletano. Anche perché, oltre a conoscerlo, lo ama, e, per quello che ho constatato, ne è ricambiato».

Parole che trovano eco anche a Napoli in una sfilza di dichiarazioni che arrivano da Forza Italia: dal consigliere regionale Ermanno Russo, dalla portavoce regionale Giuliana Corrado, dal commissario provinciale Luigi Cesaro, dal consigliere comunale Ciro Signoriello.

Intanto Alternativa sociale annuncia che, nell’eventualità, non appoggerà la candidatura Malvano. Non è tutto, perché stando a quanto afferma Carlo Di Dato: «Alessandra Mussolini non sarà candidata sindaco a Napoli. Nelle gravi condizioni di salute in cui versa il padre Romano non si sente di partecipare a una campagna elettorale così impegnativa». Quanto alla Cdl, aggiunge: «Abbiamo un nostro percorso. Non è scontato che si scelga di apparentarsi con la Cdl se il candidato non è sintesi di una scelta condivisa. Soprattutto se il candidato della Cdl è espressione di ambienti distanti dalla politica e che rispondono unicamente ad interessi dei poteri forti. La nostra è una formazione politica che trae linfa dalle sollecitazioni popolari, soprattutto dalle fasce meno abbienti».


    

 

vedi i precedenti interventi