ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su IL MATTINO
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Martedì 1 Giugno 2004

ELENA ROMANAZZI


 Vertice sulla sicurezza con Pisanu. Aumentati gli agenti, Piazza Venezia concessa ai manifestanti


 

Roma. Non ci saranno «zone rosse» nella capitale in vista della visita del presidente americano Bush. E piazza Venezia, tanto desiderata dagli organizzatori della manifestazione del prossimo 4 giugno, verrà concessa. Il Comitato nazionale per l’ordine ha tracciato le linee generali del piano che verrà poi attuato dalla prefettura e dalla questura. Molte le misure decise nel corso del vertice al Viminale, compresa quella di prorogare fino al 31 dicembre l'impiego di 4mila uomini dell’esercito a tutela degli obiettivi sensibili. Gli spazi aerei di Roma non potranno essere sorvolati e due caccia intercettori saranno pronti al decollo da Pratica di Mare in caso di necessità. Gli ospedali dovranno far fronte a qualsiasi tipo di evenienza. E nelle stazioni Termini e Tiburtina scatteranno controlli accurati a partire da giovedì. Alcune aree della città, quando passerà il corteo presidenziale, verranno chiuse. Saranno potenziate le attuali misure di sicurezza intorno alla residenza dell’ambasciatore americano di Villa Taverna, il Vaticano e il Parlamento.

Un contingente di forze di polizia affiancherà gli uomini già in servizio nella capitale: tenendo conto di quanto si sta già facendo in questo ore per controllare la città palmo a palmo si arriva a un totale di circa ottomila uomini sul campo, dei quali 4mila solo per la giornata di venerdì. Il comitato, sulla base della relazione introduttiva svolta dal capo della Polizia Gianni De Gennaro, ha definito anche le linee generali del piano di sicurezza per le celebrazioni del 2 giugno, festa della Repubblica. I palchi di via dei Fori Imperiali verranno smontati in fretta sia per evitare che qualcuno possa rubare i tubi metallici per utilizzarli «impropriamente» sia per consentire poi il passaggio della manifestazione contro la visita del presidente americano. Le attuali misure di sicurezza di carattere preventivo sono state giudicate valide. E quindi, forse anche per stemperare il clima di tensione che si è creato per questa settimana, non sono state prese decisioni di natura eccezionale. «Nessuno - ha spiegato il questore di Roma Nicola Cavaliere - ha parlato di allarme terroristico o di pericolo per le manifestazioni». Per quanto concerne i pacifisti l’apertura di piazza Venezia dovrebbe evitare incidenti. Ma questo non esclude i rischi che gruppi di estremisti provenienti dal Nord-Est possano far degenerare la situazione: nel mirino potrebbero finire i fast-food americani e i punti-vendita di una catena statunitense di videonoleggio.

Per la visita di Bush, a fianco dei nostri uomini ci sarà anche un nutrito numero di agenti della Cia, alcuni dei quali sono già arrivati nella capitale per mettere a punto i dettagli del piano. L’operazione di «bonifica» della città continua. Tutta la rete fognaria è stata controllata. I tombini situati nelle aree dove passerà il corteo presidenziale sono stati già chiusi, come anche i cassonetti in ghisa. Maggiori controlli sono stati disposti alla moschea di Roma. Alla riunione hanno partecipato il sottosegretario Alfredo Mantovano; il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Luciano Gottardo; il comandante della Guardia di Finanza, Roberto Speciale; il generale dell'Aeronautica Militare Giampiero Gargini; il direttore del dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, Giovanni Tinebra; il capo del Corpo Forestale dello Stato, Cesare Patrone; il segretario del Cesis, Emilio Del Mese; i direttori di Sismi e Sisde, il prefetto e il questore di Roma.


    

 

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