ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MATTINO
(Sezione:         Pag.     )
Giovedì 17 luglio 2003

GIUSEPPE CRIMALDI

 

L’EMERGENZA CRIMINALITÀ



Alle 20,55 di ieri la Camera ha votato all’unanimità (con la sola astensione della Lega Nord) la risoluzione unitaria presentata da maggioranza e opposizione.

«La Camera - si legge nel testo - impegna il governo a proseguire l’operazione Alto impatto fino a quando le circostanze lo riterranno utile». Una formula, questa, sulla quale per tutta la giornata di ieri hanno lavorato i deputati e il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano. Sedici i punti sottoposti all’attenzione dell’esecutivo. Tra questi, il completamento delle «procedure finalizzate a colmare le lacune di organico, in relazione all’assunzione di circa 1600 operatori di polizia»; «il ripianamento del debito per la logistica delle forze di polizia», il potenziamento dell’«attacco ai patrimoni della camorra». Punti importanti: sui quali il governo sarà chiamato a riferire entro il 30 novembre.

Cinquecento uomini tra poliziotti, carabinieri e finanzieri contribuiranno a garantire l’ordine pubblico a Napoli e in provincia, anche alla vigilia di una scadenza importante qual è la decisione della sede che ospiterà la prossima Coppa America di vela, che vede Napoli candidata. In due mesi di controlli e monitoraggio del territorio, secondo i dati forniti in aula dal sottosegretario Mantovano, sono state 269.676 le persone identificate e 2683 quelle denunciate. Gli uomini delle forze dell’ordine hanno inoltre sequestrato oltre 459 chili di sostanze stupefacenti e 1107 armi.

Troppo delicate le questioni legate alla situazione dell’ordine pubblico; e troppo importante la sfida contro micro e macrocriminalità: centrodestra e centrosinistra trovano su questi temi l’amalgama per lanciare un segnale forte e auspicato dai napoletani. Unica nota stonata, quella della Lega che - polemicamente, e sostenendo per voce dell’onorevole Dussin la «cattiva distribuzione delle forze in campo che vedono Lombardia e Veneto all’ultimo posto per presenza di poliziotti in servizio» - ha abbandonato l’aula.

Mantovano ha ribadito che «l’impegno su Napoli e provincia sarà ulteriormente affinato, attraverso l’impiego di risorse calibrate con modalità di intervento flessibile» e alternato ad altre operazioni. Nel dibattito sono intervenuti anche i deputati Aldo Cennamo (Ds), Domenico Tuccillo (Margherita), Francesco Maione (Forza Italia) e Sergio Cola (An), tutti parlamentari campani impegnati fino alla fine nella difficile trattativa tesa a trovare un accordo unitario. Tutti, nei loro interventi, hanno sottolineato la necessità dell’operazione ma - soprattutto - l’importanza del voto che ha visto maggioranza e opposizione unite. Alle 20,55, dopo le dichiarazioni di voto, la risoluzione è stata approvata.

Tra i sedici punti che impegnano il governo, ci sono anche numerosi punti dedicati alla politica giudiziaria. Tanto per cominciare si chiede all’esecutivo di «dare tempestiva attuazione alle norme che istituiscono le sezioni distrettuali e a snellire le procedure per i concorsi in magistratura per dare avvio all’assunzione di mille magistrati»; «a reperire le risorse disponibili per la realizzazione del Tribunale di Giugliano», un’eterna incompiuta che decongestionerebbe i ruoli intasati di Procura e Tribunale di Napoli.

«Con questa decisione - dice Aldo Cennamo - il Parlamento raggiunge un risultato importante, che è segno di attenzione e sicurezza per tutti i napoletani». «Bene così - replica Domenico Tuccillo - ma ora stiamo attenti a distribuire bene le forze in campo, senza dimenticare che occorrono più forze in provincia». Concorda anche Francesco Maione: «Questa risoluzione sgombra il campo alle critiche rivolte al governo sull’ordine pubblico. Alto impatto resta un’operazione emergenziale, deve continuare e dovrà lasciare il segno». Per Sergio Cola «l’atteggiamento della Lega è incomprensibile: perché quando l’obiettivo è la tutela dei cittadini, non ci sono divisioni che tengano».


    

 

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