ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MATTINO
(Sezione:        Pag.     2)
Mercoledi 14 settembre 2005

MARIA PAOLA MILANESIO

 

INTERVISTA AL SOTTOSEGRETARIO DELL'INTERNO

 

 Mantovano: «Non accetto surrogati E la coerenza sui valori paga sempre»

L'esponente di An: «Fini non ha parlato di patti»


 

«Penso male dei Pacs. Penso che siano un surrogato del matrimonio, del quale contemplano i diritti ma non i doveri». È un no netto quello di Alfredo Mantovano, An, sottosegretario all'Interno. «Non è necessario ricorrere ai patti civili di solidarietà per eliminare eventuali discriminazioni per le coppie di fatto».

Anche il leader del suo partito, Gianfracno Fini, apre su questo fronte. Che fa, si dissocia come per il referendum sulla fecondazione?
«Ho ascoltato quanto detto da Fini che, a differenza di Prodi, non ha mai parlato di Pacs. Direi piuttosto che ha sottolineato la differenza tra il matrimonio e altri tipi di rapporto, per i quali auspica venga eliminata ogni discriminazione»

E non è proprio a questo che puntano i Pacs?
«Se facciamo un elenco dei casi concreti, vediamo che in alcune situazioni già è inervenuta la giurisprudenza a dare una risposta; in altre si può intervenire in sede amministrativa; in altre ancora è suffciente qualche rettifica normativa. Sono cose ben diverse dall'introdurre un istituto a sè, e peraltro incostituzionale, come i Pacs».

Prima la Santa Sede e poi i Vescovi hanno duramente criticato l'apertura di Prodi. Non è dovere di un buon cristinao dare prova di compassione e comprensione verso chi - ad esempio - non ha il diritto di assistere il convivente malato?
«Non è questione di fede religiosa ma di adesione a un dato naturale, quali sono il matrimonio e la famiglia che esistevano già nel mondo greco e romano. La compassione deve esserci anche per tutte le sistuazioni che conseguono da questa realtà di fatto. I figli, ad esempio, non possono passare improvvisamente da una coppia all'altra pechè quella originaria si è sfasciata. E questo rischia di essere possibile perchè una delle proposte presentate in Parlamento, quella dei ds di Grillini, prevede che la convivenza si possa sciogliere se c'è accordo tra le parti, mentre debbano passare solo tre mesi in assenza di accordo».

Non pensa che sul fronte delle coppie di fatto la politica sia in ritardo rispetto al sentire comune?
«Non penso affatto che ci sia questo scollamento»

Anche la Spagna, Paese cattolico perlomeno quanto l'Italia, ha riconosciuto la convivenza. E lo ha fatto al tempo di Aznar.
«Mi pare che le manifestazioni di piazza che si stanno moltiplicando in Spagna dimostrino che il consenso non è più consistente»

Dopo le parole di Fini teme che An venga scavalcata a destra dagli alleati?
«Primo, la posizione del partito sull'Istituto della famiglia non è cambiata. Secondo, la cooerenza sui principi paga sempre. Lo ha dimostrato l'esito del referendum sulla fecondazione».


    

 

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