ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MATTINO
(Sezione: Primo Piano       Pag.     2)
Lunedì 01 agosto 2005

fa.sca.

 

  

 Il governo lavora alla riforma degli 007

Ciampi firma il decreto sicurezza. Mantovano unificare l'inteligence. Ancora scontro sull'Iraq tra Cdl e Unione.


 

Il tempo di ricevere il testo del decreto, dopo l’approvazione sabato sera alla Camera, e Ciampi non ha certo badato al calendario - ultima domenica di luglio - per apporvi la sua firma: il pacchetto sicurezza messo a punto dal ministro dell’Interno Pisanu è legge. Ieri mattina presto il capo dello Stato ha apposto il suo sigillo alla normativa. Con l’atto formale da parte del Quirinale, le nuove misure antiterrorismo saranno pubblicate sulla Gazzetta ufficiale entrando così in vigore me tre il governo già studia misure per riformare i Servizi segreti.

Un percorso che - sia pure travagliato in avvio per le posizioni rilanciate dalla Lega all’interno della maggioranza - ha poi fatto registrare un iter parlamentare bipartisan tra maggioranza di centrodestra e opposizione di centrosinistra. Una convergenza, tuttavia, di breve durata: la polemica rovente ha subito opposto nuovamente il premier Berlusconi e il leader dell’Unione Prodi dopo l’annuncio da parte di quest’ultimo sul ritiro delle «truppe d’occupazione» italiane in Iraq in caso di vittoria del centrosinistra. Strali che sono proseguiti anche ieri tra Cdl e opposizione con Forza Italia che è tornata con Biondi ad attaccare Prodi («frasi i sultanti e pericolose») e lo Sdi con Intini a difesa del leader («segue la linea dell’Europa»). Intanto, alla luce delle polemiche politiche sul presunto «scontro tra civiltà» è significativo che dal versante islamico italiano arrivi una netta condanna del terrorismo: la presa di poisizione arriva dall’assemblea delle comunità islamiche in Italia (Ucoii) riunite ieri a Bologna. In particolare, risalta l’invito a «tutti i musulmani e le musulmane di Italia» a «non attribuire valenza islamica» alle azioni terroristiche; e, insieme, il divieto assoluto «di fornire supporto logistico o verbale o morale» (con un emendamento è stata aggiunta anche la parola materiale) alle persone di cui si può sospettare «attitudini o convinzioni aberranti sull’uso della violenza». Nondimeno il pacchetto-Pisanu apre un nuovo capitolo, quello della riforma dei Servizi.

A ribadirne la necessità è stato ieri il sottosegretario all’Interno Mantovano. La riforma, ha spiegato, «serve a rendere più funzionale il sistema, portando ad una razionalizzazione delle risorse, con la creazione di un servizio unico ed a dare le necessarie garanzie funzionali ai nostri agenti». Ma, in attesa della riforma, qualcosa comincia a cambiare nel mondo degli 007. È stato lo stesso ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, parlando mercoledì scorso al Senato, a ricordare che, nell’ultima riunione convocata dopo gli attentati di Londra, il Ciis (Comitato interministeriale per le informazioni e la sicurezza), «ha invitato i servizi ad adottare misure interne per favorire la mobilità del personale ed agevolare l’acquisizione di professionalità avanzate». Si tratta insomma, ha precisato, «di dismettere professionalità obsolete e consentire l’acquisizione di professionalità più moderne ed efficaci». C’è infatti l' esigenza di avere più agenti operativi e meno «passacarte», nonchè quella di inserire persone esperte, ad esempio, in lingue arabe e telematica.


    

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