ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su manifesto
(Sezione: Politica  Pag. 3   )
Sabato 27 luglio 2002

A. MAN.




G8, altri 10 indagati per Bolzaneto
Nuovi riconoscimenti per agenti di custodia e poliziotti. Lunedì gli interrogatori, accuse infamanti


Sono trenta gli uomini delle forze dell'ordine individuati da vittime e testimoni delle violenze nella caserma di Bolzaneto al G8 di un anno fa. Appartengono alla polizia penitenziaria (agenti di custodia ma anche medici e infermieri) e alla polizia di stato: c'è quello che strappava i piercing con le mani e quello che spezzò il dorso della mano di un manifestante divaricando con forza le dita. Negli ultimi tempi, quando i pm hanno ricevuto foto più accettabili, ci sono stati altri riconoscimenti.Lunedì due ispettori di ps saranno interrogati. Gli iscritti sul registro degli indagati erano già una ventina, ma solo perché i pm di Genova - convinti ormai che in quella caserma gli abusi fossero talmente diffusi che nessuno potesse ignorarli - hanno esteso le accuse ai funzionari (di ps) e agli ufficiali (di polizia penitenziaria e carabinieri) che facevano i turni di comando. Tra loro c'è Alessandro Perugini, ex vicecapo della Digos indagato anche per le lesioni (forse tentate) ai danni di un manifestante minorenne: sferrò un calcio a volto scoperto, senza accorgersi delle telecamere, mirando al volto di un sedicenne immobilizzato dal personale in divisa (anche Perugini, per la cronaca, è sempre in servizio a Genova, con tanto di segretaria e di auto di servizio).

Gli ultimi riconoscimenti riguarderebbero, almeno in parte, proprio i «comandanti» già inquisiti: molti di loro assistevano alle sevizie, l'omesso intervento è perseguibile. Ci sarebbe anche la dottoressa della polizia penitenziaria accusata di aver detto «questo me lo farei», prendendosela con un arrestato: i poliziotti si divisero tra chi la metteva in guardia perché forse aveva «la sifilide» e chi diceva «ci penso io con il manganello, allarga un po' le gambe...». Per tutti l'accusa è di abuso di autorità su arrestati, che fa solo trenta mesi di carcere ma anche un marchio d'infamia per tutta la vita. In casi anche meno gravi la corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo parla di torture.


Le perquisizioni-video del luglio 2002

Botta e risposta alla camera tra la deputata Graziella Mascia del Prc e il sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano di An. In un'interpellanza, Mascia ha contestato le perquisizioni filmate subite da centinaia di manifestanti no global la settimana scorsa mentre andavano a Genova per l'anniversario del G8. Oltre ai controlli, la polizia riprendeva volti e vestiti, qualche volta anche le scarpe e i documenti. E preferiva parlare di «controlli» anziché di «perquisizioni» per non dover consegnare verbali.

Mascia e Giuliano Pisapia, nell'interpellanza, parlano di «schedatura arbitraria», di «forma atipica di fotosegnalamento». Mantovano si è difeso: «Il materiale video non è stato inserito in nessuna banca dati». Che fine ha fatto? Risponde il questore di Genova, Oscar Fioriolli, che per il resto è stato un protagonista positivo dello scorso week end: «Non ci sono stati incidenti e quindi non servivano: quei video li abbiamo subito distrutti».


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