ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su il manifesto
(Sezione: POLITICA   Pag. 5  )
Martedì 16 luglio 2002

AUGUSTO BOSCHI

Al G8 il diritto al rovescio
La durissima denuncia di Amnesty international. Berlusconi: «Gli italiani stanno con le forze dell'ordine»



GENOVA

A Genova durante il G8 i diritti umani furono sospesi, violati e infranti nella più grave caduta di una democrazia europea dalla fine della Seconda guerra mondiale. Il rapporto di Amnesty International non lascia spazi per interpretazioni diverse: negazione del diritto a manifestare; arresti arbitrari; violenze e trattamenti crudeli e degradanti; negazione ad accedere immediatamente all'assistenza legale; rifiuto di informare le famiglie sui luoghi di detenzione. Tutto il campionario che chi è stato a Genova conosce bene e che gli uomini di governo hanno sempre negato o minimizzato e che, per Amnesty merita un'indagine da parte di una commissione di inchiesta indipendente.

Scontate le reazioni del governo: Silvio Berlusconi dichiara di credere che «la gente stia dalla parte di coloro che difendono l'ordine e i cittadini», e alla banalità della sua affermazione fa coro il suo vice. «Non le ho lette nel dettaglio - commenta le accuse di Amnesty Gianfranco Fini - però mi sembrano immotivate nel senso che mi sembra che tutti gli italiani abbiano ben capito che gli aggrediti erano gli uomini delle forze dell'ordine e gli aggressori alcuni manifestanti. Il che non vuol dire che se nell'ambito dei comportamenti di chi era preposto alla tutela dell'ordine pubblico c'è stato qualche comportamento individuale non rispettoso delle direttive degli ordini ricevuti va accertato ed eventualmente va sanzionato. Ma nessuno può pensare che vadano messi sullo stesso piano manifestanti e uomini delle forze dell'ordine». E' il solito minestrone malcotto che mette sullo stesso piano gli scontri di piazza, le violenze di Bolzaneto, la notte della Diaz, le espulsioni di massa, le cariche e le botte a manifestanti pacifici come quelli di piazza Manin e del grande corteo del 21 luglio.

Fini non ha letto il rapporto, ma farebbe bene a leggerlo se già non ne conosce i contenuti, visto che durante quei giorni frequentava con assiduità la prefettura genovese. Si tratta di un documento nel quale la sezione italiana di Amnesty non ha messo mano - non ci si può occupare del proprio paese - ma al quale hanno contribuito con l'invio di documenti e materiali i legali del Genoa Legal Forum. «Avevamo fatto una raccolta di tutto il materiale disponibile: denunce, atti pubblici, fotografie e abbiamo inviato tutto a Londra insieme con le cassette video che sono uscite in Italia e che probabilmente, in Inghilterra, si faceva fatica a reperire», raccontano gli avvocati Alessandra Ballerini e Marco Vano. «E' una condanna dura» continua Dario Rossi, presidente dei Giuristi Democratici, «quello che emerge è che si è trattato di uno degli episodi più gravi di repressione del dissenso in Europa nel tempo recente».

E per fare luce sulle responsabilità di quanto accaduto a Genova, torna di attualità l'idea di istituire una commissione di inchiesta parlamentare con poteri più ampi di quella di indagini istituita a suo tempo: «Sono convinto che si siano raccolti elementi a sufficienza» dice il capogruppo di Rc al Senato Gigi Malabarba, «il punto sarà di avere un convincimento in questo senso da una parte considerevole dell'opposizione perché ci sarà un'ostilità furiosa da parte della maggioranza: ma abbiamo una serie di elementi nuovi, dall'inchiesta sulla morte di Carlo Giuliani alle prove falsificate che possono permettere di istituire la commissione». E l'idea della commissione d'inchiesta, questa volta, troverebbe d'accordo anche i Ds. «Martedì 9 ho presentato un'interpellanza urgente sui fatti di Genova chiedendo di sapere la situazione anche riguardo la richiesta di una commissione di inchiesta. La risposta del sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano è stata che loro hanno fiducia nella magistratura e non vedono perché far partire un'inchiesta parallela. Non è solo una porzione della minoranza che la richiede, l'aveva chiesta anche Bassanini. E comunque è stato appena scritto un documento del gruppo dei Ds che riprende la mia richiesta e quindi questa è la posizione dei Ds».

E intanto Genova vive la «settimana della riconciliazione», come l'ha battezzata il Comitato Carlo Giuliani. In attesa dei cortei di sabato 20, ieri si sono inaugurate una mostra degli artisti della Cgil, sei mostre fotografiche a Palazzo Ducale e un incontro con i Sem Terra brasiliani. E stasera alle 20.30, a Palazzo San Giorgio, si parlerà di modelli di sviluppo alternativi con il missionario comboniano Alex Zanotelli e Frei Betto, teologo della liberazione.

vedi i precedenti interventi