ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo comparso su IL TEMPO Lunedì 27 Agosto 2001

di Lanfranco Palazzolo

Reali i problemi della Polizia non attrezzata ad affronatre le manifesazioni violente

«Prevenire il rischio guerriglia»


ROMA - «Tutto deve essere ancora deciso sul vertice Fao». Il sottosegretario Alfredo Mantovano chiede a tutti prudenza in vista dei prossimi vertici e giudica i problemi sollevati dai sindacati di polizia «assolutamente reali»

Onorevole Mantovano, in questo momento su quale ipotesi state lavorando per il prossimo vertice della Fao?
«Fino a questo momento ogno ipotesi è possibile. Vi è un problema generale di ordine pubblico in merito alle minacce di uso di violenza a fini politici. Questo interessa sia i vertici internazionali, che appuntamenti come l'inaugurazione della Fiera del Levante a Bari che come ogni anno vede la presenza del Presidente del Consiglio. Il problema più importante è capire le strategie per prevenire e contrastare quegli episodi di violenza a fini politici che si sono manifestati a Genova».

Quindi il vertice Fao resta in Italia?
«Il vertice della Nato sicuramente lo faremo in Italia, per quello Fao è ancora tutto da definire».

Il ministro degli Interno Scajola ha convocato per il prossimo 5 settembre il Comitato nazionale per la sicurezza e l'ordine pubblico. Cosa farete in quella occassione?
«Questo è un oganismo che esiste e viene convocato periodicamnte. L'iniziativa è stata adottata dal ministro. E' chiaro che c'è un gap da affrontare con riferimento alla repressione e alla guerriglia urbana. Questo ritardo è legato alla prevenzione della guerriglia urbana e riguarda la prevenzione delle unità di polizia, il loro equipaggiamento, il coordinamento nella fase del comando ed in quella operativa per la gestione delle informazioni. Credo che ci saranno in quell'occasione molte questioni d'approfondire».

Quindi vi preparate ad affrontare eventuali pericoli di guerriglia urbana?
«Quello che è importante sottolineare è che non vi è soltanto un'ottica di repressione, ma anche un'ottica di prevenzione. Bisognerebbe evitare il più possibile di evitare il ricorso al manganello. E' ovvio che non si esclude di principio, ma se si riesce a prevenire tutto è meglio. E' come giocare una partita di calcio all'attacco per evitare che gli avversari mantengano l'iniziativa».

Ci sono pressioni internazionali affinchè il vertice Fao non sia spostato?
«Non credo che ci sia nessun danno. La Spagna non ha avuto ripercussioni di alcun tipo per lo spostamento del vertice di Barcellona. Il prossimo vertice del G8 si terrà senza problemi nelle montgne del Canada senza che nessuno si stracci le vesti. Quando vi è un problema all'interno di uno stato occidentale che può essere superato in qualche mese, e riguarda le emergenze di ordine pubblico, non ci deve essere motivo di scandalo».

Come giudica le richieste delle forze dell'ordine?
«Ritengo che bisogna dividere i problemi di forma da quelli di sostanza. Se guardiamo a questo secondo aspetto cedo che da parte dei sindacati della polizia siano stati toccati dei problemi reali che si situano su due livelli. La polizia vuole che dietro le forze dell'ordine ci sia l'intera nazione e lo vogliono sentire attraverso coloro che la nazione la rappresentano: le forze politiche. Questo va nella stessa direzione dell'appello all'unità contro ogni tipo di violenza a fini politici formulata dal Presidente del Consiglio e dal ministro degli Interni».

La politica ha trascurato questi problemi?
«Vi è un secondo ordine di problemi che riguarda gli investimenti verso il fornte della sicurezza che vanno nella direzione oppposta dell'abbassamento della guardia che c'è stata negli anni scorsi. I sindacati della polizia hanno voluto sottolineare dei problemi assolutamente reali anche se lo hanno fatto talvolta con toni sopra le righe».

In questi giorni l'Anm della Liguria ha rivolto un duro attacco verso la polizia in merito alle indagini di Genova. Come giudica le proteste del sindacato dei magistrati?
«Credo che in questo momento sia necessario abbassare i toni della polemica politica perchè altrimenti ci si avvita in un conflitto tra corpi dello stato tra cui non c'è alcuna necessità. In questo momento viviamo una situazione paradossale in cui più di uno ha delle ragioni, anche fondate, ma a queste ragioni non corrispondono dei torti. Le forze di polizia hanno ragione nel protestare per il fatto di essere state mandate con mezzi inadeguati quella che si è rivelata come guerriglia urbana e vedere i propri appartenenti indagati. Qualche eccesso nell'uso della forza c'è stato non deve meravigliare che la magistratura iscriva nel registro degli indagati delle forze di polizia per compiere accertamenti successivi. Se ci fosse Cicerone, probabilmente adopererebbe la sua masima "Summum jus, summa iniuria". L'importante è tenere presente che questa situazione non durerà molto e se si manterrà l'equilibrio, questa situazione potrà essere superata tra qualche settimana».


vedi i precedenti interventi