ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: CRONACA di LECCE     Page 100 )
Sabato 29 maggio 2004

Fabio Casilli

Movimentata visita nel Salento dell’ex sottosegretario ai Beni culturali, a sostegno della coalizione di centrosinistra

 Il ciclone-Sgarbi sulle Provinciali

«Mantovano voterà Pellegrino». Ma l’esponente di An: «Andrà all’opposizione»
Il noto critico d’arte accusa di avarizia la Poli, che gli risponde per le rime


 

In un sol colpo, è riuscito a ribadire il suo appoggio elettorale a Giovanni Pellegrino, a tacciare di «avarizia» il sindaco Adriana Poli Bortone e addirittura a "dirottare" tra le fila dei sostenitori del centrosinistra il sottosegretario Alfredo Mantovano. Il ciclone politico in questione risponde al nome di Vittorio Sgarbi. L'altro giorno, il noto critico d'arte è approdato nel Salento per sostenere la campagna elettorale di Pellegrino e dei suoi "Liberal Sgarbi". Ma evidentemente non ha ritenuto sufficiente limitarsi a quello.

«Ho incontrato Mantovano - ha affermato Sgarbi - e lui mi ha chiesto il motivo in base al quale avessi deciso di appoggiare Pellegrino. Gli ho risposto: "Perché è una persona ben educata, perché richiama quando lo chiami, perché ha coscienza della civiltà dei rapporti, perché mi è sempre sembrato un parlamentare capace. Anche nei difficili incarichi che ha ricoperto, perché lui è quello che ha mandato Giulio Andreotti tra le braccia di Giancarlo Caselli. Però lo ha fatto con coscienza e anche con la preoccupazione di prendere una decisione non certo facile. Mantovano ha concordato con me e ha detto che anche lui voterà per Pellegrino». Una clamorosa dichiarazione, che ieri ha costretto il sottosegretario all'Interno a ribadire la sua appartenenza di schieramento. «Sto lavorando in questa campagna elettorale - ha chiarito Mantovano - perché il senatore Pellegrino entri a palazzo dei Celestini come leader dell'opposizione. Sulla base dell'esperienza del '98, quando Pellegrino si presentò alle Comunali, non so quanto reggerà. All'epoca si dimise dopo un anno e mezzo, perché evidentemente il profilo amministrativo non gli è particolarmente congeniale. Da quello che appare, ho l'impressione che ora si stia "seccando" prima di un anno e mezzo e che non voglia neppure entrare a palazzo dei Celestini».

Ma, sollecitato ad esprimere un giudizio pure sulla decisione di installare un bar sul terrazzo del castello Carlo V, Sgarbi non ha neppure mancato di lanciare qualche frecciatina all'indirizzo del sindaco Poli Bortone. «Pure il castello di Ferrara - ha aggiunto - città dove io sono nato ha un bar, che è stato realizzato da Gae Aulenti, per volontà di un presidente della Provincia dell'Ulivo. L'idea di fare un bar o un altro allestimento in qualunque luogo storico è lecita, purché non lo realizzi Gae Aulenti, la quale ha fatto sicuramente peggio di quanto farà il professionista, chiamato dalla Poli Bortone. Che, per avarizia, si rivolgerà magari a un architetto locale». Sgarbi si è tra l'altro lamentato del fatto di essere stato contattato dal sindaco di Lecce per dei progetti culturali, per i quali poi non ha ricevuto alcuna risposta. Da palazzo Carafa si è però appreso che come onorario per le sue idee, Sgarbi avrebbe chiesto qualcosa come 500 milioni di vecchie lire. Da qui l'indisponibilità della Poli a proseguire il rapporto. «Nonostante tutto Sgarbi mi è simpatico, perché è un simpatico bugiardo - ha replicato ieri il sindaco - Una specie di unisex della politica, che in tutte le altre regioni è con il centrodestra, solo a Lecce è col centrosinistra. Tra l'altro, l'ultima dichiarazione di Sgarbi su Lecce è stata: "Lecce è una delle due sole realtà meridionali in cui si è davvero operato per la ristrutturazione e il recupero organico della città". Ma si sa, Sgarbi è fatto così».


    

 

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