ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Gazzetino
(Sezione:    Pag.     )
Venerdì 4 Aprile 2003

Andrea Bianchi

GUERRA IN IRAQ La maggioranza vota compatta e fa passare la sua risoluzione e la sua mozione. Bondi: «L’Ulivo è strabiliante nel dividersi»

Il centrosinistra si frantuma sugli aiuti

Verdi e Comunisti si presentano con Rifondazione; documento di Margherita e Ds e dei "moderati" di Udeur e Sdi


 

Roma

NOSTRA REDAZIONE

Sugli aiuti umanitari all'Iraq, la maggioranza, ancora scossa dall'«incidente» di mercoledì sul disegno di legge Gasparri, mostra compattezza e fa passare la sua mozione e la sua risoluzione. L'Ulivo, invece, si spacca: Verdi e Comunisti italiani votano un testo insieme con Rifondazione, Margherita e Ds (col recupero in extremis del correntone) votano il proprio ed altrettanto fanno i «moderati» di Udeur e Sdi. Per gli strateghi del centrosinistra è una disfatta, peraltro annunciata, che cancella la buona impressione fornita il 19 marzo quando le opposizioni fecero fronte comune contro le comunicazioni di Berlusconi. Fausto Bertinotti inneggia alla fine del «contenitore» Ulivo. Il diessino Luciano Violante ammette le divisioni nel centrosinistra, ma ironizza sul «refrain» del leader rifondatore e soprattutto se la prende con la «ipocrisia» della Cdl. «Nella maggioranza - osserva - esistono le divergenze politiche, ma non si ha il coraggio di mostrarle e poi si manifestano nel segreto del voto».

Sei sono state le votazioni, due i documenti approvati. La mozione di Maria Burani Procaccini (Fi) sugli aiuti alla popolazione irachena e in particolare ai bambini (239 sì) e la risoluzione del centrodestra (241) che impegna il governo «ad appoggiare le iniziative umanitarie in Iraq e nei paesi limitrofi, a partecipare alla ricostituzione delle condizioni per rendere possibile l'arrivo degli aiuti, a lavorare per ricreare la coesione nell'Ue» per consentire all'Europa di svolgere un ruolo nella ricostruzione dell'Iraq. In valore assoluto il risultato non è brillantissimo, perché la maggioranza richiesta era di 223 voti. La Cdl è stata quindi salvata dalla propria compattezza e dalle assenze nel campo avverso. L'opposizione, divisa in tre tronconi, non ha potuto fare molta strada: 185 voti per la mozione Margherita-Ds, 24 per il documento di Verdi, Comunisti e Prc, 16 per la mozione di bandiera presentata da Udeur e Sdi. È stata respinta con una schiacciante maggioranza anche la risoluzione Craxi contro la guerra preventiva (235 no e 36 sì). A nome del governo sono intervenuti i sottosegretari Mantovano (Interno) e Boniver (Esteri). Mantovano lancia l'allarme per i molti «clandestini non profughi e neanche iracheni» che in Italia si spacciano per rifugiati e ricorda che le operazioni contro il terrorismo islamico in corso a Firenze e a Cremona vanno ad incidere «su uno stesso ambito operativo». La Boniver informa che il governo italiano ha stanziato per gli aiuti ai civili iracheni 15 milioni di euro, oltre ai 13 che rappresentano la quota italiana degli aiuti europei.La Cdl può dunque dirsi soddisfatta. Il forzista Sandro Bondi definisce «strabiliante» la capacità dell'Ulivo di dividersi. «Meglio essere divisi e dirlo chiaramente - replica Violante - piuttosto che mettere la propria firma su un documento pieno di ipocrisia». Lo spalleggia il presidente dei Ds, Massimo D'Alema, per il quale «le diverse mozioni non sono un fatto drammatico», è invece «normale» che proposte diverse si confrontino in Parlamento. Esulta Bertinotti: «Si sono rotti i confini del centrosinistra, è emersa una sinistra legata ai movimenti».


 

vedi i precedenti interventi