ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: LA GAZZETA DI LECCE   Pag.   60    )
Martedì 2 Settembre 2003

Emanuela Tommasi

Intervista con Saverio Congedo, presidente provinciale del partito di Fini.Tutto quel che c’è da fare, da Palazzo dei Celestini al Comune di Lecce

«L'uomo del Polo? Passerà da Roma»

 «An non ha complessi di inferiorità nel Centrodestra. Però alla Provincia non sarà facile»



«An non ha complessi di inferiorità nei confronti delle altre forze del Polo». Saverio Congedo, presidente provinciale del partito di Gianfranco Fini, fa sapere che Alleanza nazionale ha tutte le carte in regola per confrontarsi con gli altri componenti della Casa delle libertà su nomi e programmi della prossima campagna elettorale per le Provinciali. Non teme il confronto con Forza Italia, primo partito della coalizione nel comune capoluogo, e detta le priorità che l'amministrazione di Palazzo Carafa dovrà affrontare nell'immediato. Senza dimenticare che durante l'estate gli esponenti di An non sono andati in ferie perchè impegnati nelle campagne a favore degli anziani e dei giovani e nelle Feste tricolori.

Quando cominciate a pensare al candidato alla presidenza della Provincia?
Ci sono considerazioni preliminari da fare. Intanto, le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale non sono una passeggiata per il centrodestra. Non è facile strappare al centrosinistra Palazzo dei Celestini dopo nove anni di governo Ria: la sua coalizione ha saputo promuoversi bene sotto il profilo dell'immagine grazie anche ad un'attività attenta di marketing politico, riuscendo a crearsi un'immagine sull'attività di governo che va ben oltre i reali obiettivi raggiunti. Per cui occorre comunque individuare un candidato che sia in grado di raccogliere quel sentire di centrodestra che in provincia è maggioranza e che motivi a coinvogliare tutta la coalizione in un progetto politico e programmatico che sia al contempo di rottura con l'esperienza del centrosinistra e riesca anche a definire un percorso di crescita e di sviluppo per il territorio. La scelta del candidato non coinvolgerà solo il livello provinciale ma anche quelli regionale e nazionale. In Puglia, infatti, si vota in quattro province su cinque; per il rinnovo del consiglio comunale del capoluogo di regione e di un capoluogo di provincia, per cui occorre una riflessione che coinvolga livelli sovraprovinciali. Questa riflessione servirà anche per verificare quali spazi politici sono occupati da ciascuna forza politica della coalizione e se ci sono squilibri rispetto al peso elettorale di ciascun partito, correggendo eventuali sottodimensionamenti. In questo contesto, An in provincia di Lecce ha un peso elettorale importante: è partito del venti per cento, percentuale fra le più alte d'Italia; a questo si aggiunga che è in grado di esprimere candidature politicamente esperte e tecnicamente qualificate da confrontare all'interno della Casa delle Libertà senza alcun complesso d'inferiorità.

Quanto sono credibili i nomi fatti sino ad ora?
Per An ci sono varie disponibilità. C'è stata quella del presidente del consiglio regionale Mario De Cristofaro, del consigliere regionale Roberto Tundo, rilanciata pure dal Ministro Alemanno, c'è quella del capogruppo alla Provincia Biagio Ciardo. A queste occorre aggiungere anche altre personalità di An che hanno titolo per essere candidate e portare la coalizione alla vittoria. Questo costituisce un grande patrimonio della destra che mettiamo a disposizione della Casa delle Libertà al fine di individuare, nell'interesse dell'intera coalizione, il miglior candidato possibile.

Perchè Raffaele Fitto insiste con l'appello all'unità della coalizione?
Per due ragioni: intanto per evitare gli errori del passato. Nel '95 il centrodestra è sceso in campo diviso ed ha letteralmente regalato l'amministrazione provinciale al centrosinistra. Poi, nel '99, chi ha assunto le decisioni ha la responsabilità di aver individuato un candidato a perdere. A questo si aggiunga che Fitto è certamente leader di un partito ma è anche a capo di un'amministrazione guidata dal centrodestra. E' evidente che questo lo porta ad avere attenzione anche all'intera coalizione più che al partito d'appartenenza così come a Lecce il sindaco pone le questioni non solo in termini di Alleanza nazionale ma di centrodestra.

Ma l'insistenza appare eccessiva. C'è qualcuno che avanza proposte di candidature diverse nel Polo?
Perchè la coalizione funzioni occorre che ci siano pari dignità e reciproco rispetto e, soprattutto, equilibrio. Se, ripeto, i pesi elettorali sono pari alle visibilità acquisite dai singoli partiti, non dovrebbero esserci problemi. Però tutto deve avvenire secondo un percorso che coinvolga i partiti; candidature imposte dall'alto senza alcun coinvolgimento rischiano di non avere quell'«appeal» politico ed elettorale che consentirebbe alla coalizione di vincere.

In che misura il Polo deve avere la capacità di coinvolgere movimenti fuori dagli schieramenti?
In grandissima misura. An sta guardando con moltissima attenzione al programma ed anche al coinvolgimento di quelle che sono le realtà economiche, sociali, culturali presenti sul territorio. Già da luglio, per esempio, ha costituito un gruppo di lavoro che sta lavorando ad un documento politico-programmatico che vuole costituire la base di discussione di una conferenza programmatica provinciale che si terrà entro la fine dell'anno e che sarà aperta alle espressioni economiche, culturali e sociali del territorio. Da questo momento di confronto interno ed esterno al partito emergerà la proposta politica e programmatica di An per il Salento, che costituirà il contributo della destra al programma della coalizione.

Dunque potrebbe esserci una candidatura esterna, un outsider?
Credo che il tavolo per la scelta del candidato debba avere il maggior numero di opzioni possibili proprio perchè Alleanza nazionale vuole vincere queste elezioni. E allora è bene che le disponibilità, il patrimonio di ciascun partito insieme a quello che può venire anche da realtà esterne vengano messi su un tavolo. Poi saranno gli organi dirigenti nazionali, regionali e provinciali ad individuare in un ventaglio quanto più ampio possibile di ipotesi la migliore per il centrodestra.

Ha detto che An vuole vincere, non la coalizione: è stato un lapsus freudiano?
In provincia ci sono situazioni tipo quelle di Carmiano e Neviano in cui An ha vinto le elezioni dal sola, però sappiamo che per vincere occorre una grande coalizione, non solo elettorale ma politica e programmatica. Per quanto riguarda An, in questa tornata elettorale gareggia per vincere e credo che anche le altre forze della Casa per le libertà facciano lo stesso. Ci stiamo preparando con uomini e programmi da mettere sul tavolo della coalizione, li confronteremo con quelli delle altre forze politiche e sceglieremo il migliore.

C'è qualche avversario che temete nel centrosinistra?
No, abbiamo rispetto per tutti gli avversari politici ma timore nessuno.

E Loredana Capone?
L'intervento del sindaco è apprezzabile per almeno due ragioni: c'è un riconoscimento del valore dell'avversario politico, ed è una cosa non da poco conto in un periodo qual è quello attuale in cui la politica a tutti i livelli sembra essersi trasformata in un vero e proprio ring; e poi la rivendicazione per il ruolo che la donna deve avere in politica. Condivido quest'impostazione data da Adriana Poli Bortone perchè sono convinto che le donne costituiscono una grande risorsa progettuale, d'impegno, di competenza e di sensibilità a disposizione della politica.

Potrebbe esserci una candidatura femminile?
Al momento non è emersa, però se dovesse esserci verrà valutata con grandissima attenzione.

Che rapporta ha An con Forza Italia?
Al momento non c'è stato alcun incontro teso a capire quali debbano essere gli equilibri nazionali, regionali e provinciali. Soprattutto, non c'è stato alcun incontro teso a verificare e confrontarsi sulle proposte di ciascun partito. Mi auguro che questo avvenga anche in tempi sufficientemente rapidi dove An farà valere istanze, esigenze e peso politico-elettorale.

Quanto vi siete sentiti schiacciati dal peso numericamente superiore di Forza Italia in questo primo anno del governo Poli-bis al Comune?
Forza Italia è il partito di maggioranza relativa nell'ambito del consiglio comunale ma questo non deve essere interpretato come una forza che rema contro l'amministrazione.

Quali sono le priorità da affrontare nell'ambito cittadino?
Intanto la questione rifiuti: mi auguro che entro l'anno si riesca a definire il nuovo capitolato d'appalto; poi il Piano traffico, il Piano commerciale, le politiche sociali soprattutto riguardanti gli anziani ed il sostegno alle famiglie, e poi il turismo proprio alla luce di quello che è accaduto quest'estate. Lecce non è più città di passaggio verso località balneari ma una vera e propria meta turistica per tutto quello che esprime in termini di bellezze architettoniche, storia, arte, cultura anche peculiarità gastronomiche. Questo costituisce un'enorme ricchezza per la città e per l'intero territorio che deve essere valorizzata con apposite iniziative.

Ma quest'estate abbiamo, purtroppo, rimediato qualche brutta figura.
Il sistema Salento, cioè tutti gli enti territoriali probabilmente non si sono fatti trovare preparati a questo vero e proprio assalto al Salento. Era un sistema calibrato per una presenza estiva diversa, anzi Lecce città ha retto meglio di altri posti. Bisogna evitare il ripetersi di questa situazione.

L'assessorato ancora libero rimane appannagio di Forza Italia?
Attualmente non credo che ci siano motivi per dire che quell'assessorato debba andare ad altre forze politiche.

Ed An ha superato i conflitti interni?
All'interno del partito sono presenti varie sensibilità, soprattutto molte personalità politiche di spessore, basta scorrere l'elenco degli esponenti di governo e dei consiglieri regionali: Alfredo Mantovano, Adriana Poli Bortone, Achille Villani Miglietta, Ugo Lisi, Mario De Cristofaro, Roberto Tundo, Congedo e livello provinciale Biagio Ciardo. E' evidente che tutte queste personalità possono non essere sempre in perfetta sintonia tra di loro. Abbiamo avuto un congresso provinciale che è stato particolarmente animoso che, però, non ha lasciato traccia, ha definito una maggioranza ed una minoranza interna al partito ma non ha lasciato alcun tipo di coda polemica nè rancori. Siamo tutti a remare nella stessa direzione perchè An raggiunga obiettivi sempre più prestigiosi.


    

 

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