ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: IN PRIMO PIANO   Pag.   3  )
Giovedì 19 giugno 2003

 

Mantovano : in quattro anni sbarchi ridotti a un quarto

 

Bossi: muoiono in tanti...

Il senatùr non molla: servono regole più chiare


ROMA «Muoiono tante persone in viaggio...». Umberto Bossi, ministro delle Riforme, risponde così ai cronisti che in Transatlantico gli chiedono di commentare la tragedia che si è consumata a largo di Lampedusa. «Mi chiedete se provo dispiacere? Ma cosa c'entra! Provo lo stesso dispiacere - prosegue - quando vedo i morti per le strade pensando... uno si spaventa anche: se uno per viaggiare deve morire così forse meglio mettere regole più chiare».


MANTOVANO - Il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, riferendo alla Camera sul naufragio nel Canale di Sicilia, dopo aver fornito una serie di dati sugli sbarchi nelle coste italiane negli ultimi quattro anni, ha detto che «oggi i clandestini che arrivano in Italia sono un quarto rispetto a quelli che arrivavano appena quattro anni fa». «Se si considera il riepilogo relativo alle tre regioni italiane destinatarie degli sbarchi - ha spiegato Mantovano facendo riferimento a Puglia, Calabria e Sicilia - i clandestini intercettati complessivamente in Italia (pervenuti via mare) sono stati 6544 dal 1.1 al 15.6.2003; erano stati 11.042 nello stesso periodo del 2002, 7608 nello stesso periodo del 2001, 12.211 nello stesso periodo del 2000, 25.737 nello stesso periodo del 1999: oggi i clandestini che arrivano in Italia sono quindi un quarto rispetto a quelli di 4 anni fa».


LE REAZIONI - «Nel suo intervento Mantovano ha confermato le difficoltà del governo sulla politica dell'immigrazione» ha affermato il responsabile immigrazione dei Ds, Giulio Calvisi. «Il Governo ha dovuto ammettere, attraverso Mantovano, il fallimento della legge Bossi-Fini» ha detto il deputato dei Verdi Paolo Cento. Don Luigi Ciotti: «Gli uomini e le donne che sono morte nel Canale di Sicilia sono state vittime di un vero e proprio omicidio premeditato».


    

 

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