ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  LA GAZZETTA DI CAPITANATA    Pag.   58  )
Venerdì 18 Luglio 2003

 

IL FATTO / L’arrivo del vice ministro dopo gli ultimi omicidi:sempre caldo il «caso Foggia»

 

Tra delitti e scarcerazioni

Emergenza sicurezza,oggi vertice con l’on.Mantovano


L'emergenza sicurezza in città e provincia sarà affrontata questa mattina alla presenza del sottosegretario all'Interno, l'on. Alfredo Mantovano. Il vice ministro sarà in città per presiedere una riunione a palazzo di Governo con prefetto e rappresentanti delle forze dell'ordine (alle 13.30 è prevista una conferenza stampa); vertice deciso dopo gli ultimi fatti di sangue.

Basti pensare all'omicidio di Raffaele Mennella (ieri si sono celebrati i funerali), il pensionato di 66 anni ucciso con un pugno per essere intervenuto in difesa del fratello tabaccaio aggredito da un pregiudicato che pretendeva soldi: ha destato scalpore il fatto che il presunto assassino avesse già ucciso in passato (peraltro aveva scontato la pena). C'è poi l'escalation di violenza e barbarie da fronteggiare sul Gargano dove l'altra sera s'è registrato l'ultimo agguato: a San Marco in Lamis hanno perso la vita marito e moglie, barbaramente trucidati sotto gli occhi dei tre bambini. Le cifre parlano di ben 17 omicidi dal 2002 a tutt'oggi sul Promontorio, e solo una volta s'è arrivati ad un arresto.

Ma non va nemmeno dimenticato il «caso Foggia», di cui proprio il sottosegretario Mantovano s'è occupato nel maggio scorso rispondendo alla Camera, a nome del Governo, alle interrogazioni parlamentari presentate sull'onda della guerra di mafia scoppiata nel capoluogo dauno che dal luglio del 2002 al maggio scorso ha contato ben 14 agguati, con 9 omicidi e 5 tentativi d'omicidio. Mantovano in quella occasione parlò della situazione venutasi a creare all'interno della criminalità organizzata; dell'ascesa di un clan che aveva assunto la laedership approfittando della detenzione dei rivali arrestati nel giugno 2002 nel blitz «double edge»; accennò anche al problema di alcune scarcerazioni; annunciò risposte investigative-giudiziarie in tempi rapidi, che arrivarono puntuali di lì a due giorni con il blitz «Araba fenice» che ha portato all'emissione di 21 provvedimenti di cattura (17 indagati sono tutt'ora detenuti, 2 sono latitanti, altri 2 sono stati scarcerati per insufficienza d'indizi).

Solo apparentemente il «caso Foggia» è stato risolto, visto che negli ultimi giorni molti mafiosi imputati nel processo «double edge» sono stati scarcerati dal gup di Bari che ha ritenuto attenuate le esigenze cautelari: dei 31 malavitosi arrestati un anno fa, in 29 sono tornati in libertà.


    

 

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