ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: IN PRIMO  PIANO   Pag.   5  )
Giovedì 12 giugno 2003

 

L FATTO / Attacco diretto alla Chiesa salentina impegnata in prima linea nell’accoglienza agli immigrati

Lecce,attentato alla cattedrale
Incendiato il portone posteriore.Scritte sui muri contro il Regina Pacis
Don Cesare:non intacca le nostre scelte.Nessuna rivendicazione

Da Casini a Fitto solidarietà a mons.Ruppi
«Gesto barbaro e insensato»s’alza il coro delle condanne


Lecce Mai, prima di ieri, si era arrivati a tanto. L' attentato dinamitardo contro la Cattedrale ha destato allarme e sconcerto nel mondo politico e istituzionale, innescando dure reazioni di condanna e sdegno. Il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, ha parlato di un «vile atto criminale, un gesto barbaro che suscita profonda amarezza». Anche il presidente della Regione, Raffaele Fitto, ha parlato di «inaudita barbarie che amareggia tutti coloro che in questi anni hanno potuto apprezzare l'impegno religioso e civile che monsignor Ruppi e don Cesare hanno profuso nell'accoglienza degli immigrati». Il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, ha definito l'attentato «un atto criminale che si pone fuori dalla stessa democrazia» e che «non resterà impunito».

E proprio a Fitto - che ha anche parlato di una «campagna rancorosa e immotivata contro i metodi di gestione del centro Regina Pacis» - hanno replicato i parlamentari Giovanni Russo Spena (Prc) e Mauro Bulgarelli (Verdi). «Il gesto assurdo ai danni della cattedrale di Lecce - hanno affermato - non giustifica le gravissime dichiarazioni del presidente della Regione Fitto, che pone sullo stesso piano la lotta in favore dei diritti dei numerosi immigrati che hanno denunciato maltrattamenti fisici e psichici al centro Regina Pacis, e il gesto incendiario imbecille quanto inconcludente».

Intanto, sul tavolo del ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, sono giunte diverse interrogazioni a firma di parlamentari e senatori salentini. Tra questi, gli onorevoli Luigi Lazzari di Forza Italia e Antonio Rotundo dei Ds, e i senatori Euprepio Curto di An e Rosario Giorgio Costa di Forza Italia. Ciascuno, ha evidenziato la necessità di iniziative per evitare il ripetersi di simili episodi di intolleranza e l'esigenza di intervenire a tutela dell'arcivescovo e dei suoi collaboratori, nonché della cattedrale e dei luoghi di culto della città.

Anche il sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone, ha inviato una lettera al ministro Pisanu chiedendo di «assumere misure urgenti a tutela di una città che vuol creare sviluppo nella pace, nella serenità e nel rispetto delle istituzioni». Il senatore Francesco Chirilli, di Forza Italia, ha chiesto che il ministero dell'Interno ponga un argine a rischiosi scontri ideologici, prevedendo maggiore protezione per la cattedrale e la figura dell'arcivescovo, mentre il senatore Alberto Maritati, dei Ds, ha rilevato la necessità di una revisione della legge Bossi-Fini, condannando un «gesto vandalico che rischia di sminuire la necessaria importanza di un confronto».

L'onorevole Ugo Lisi, di An, auspica che «sull'episodio sia fatta luce al più presto e i responsabili non restino impuniti» ed il presidente provinciale di An, Saverio Congedo, puntualizza che «questi gesti non possono non essere ricollegati ad una campagna di strumentalizzazione portata avanti da alcune componenti della Sinistra contro la legge Bossi Fini».

Testimonianze di solidarietà all'arcivescovo sono state manifestate poi dal presidente della Provincia di Lecce, Lorenzo Ria, e dal presidente del consiglio comunale di Lecce, Stefano Ciardo. Infine, il commento del direttore dell'Ora del Salento, il giornale della diocesi. «Dopo il fragore della bomba incendiaria - osserva Nicola Paparella - avremo il coro delle solidarietà. Sono cose che servono e fanno piacere, ma non bastano. Occorre di più. La solidarietà deve tradursi in azione positiva perché il clima di palese, aperta e pregiudiziale ostilità venga rimosso».


    

 

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